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La solitudine del lupo
 
La solitudine del lupo 2020-07-03 12:11:51 andrea70
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
andrea70 Opinione inserita da andrea70    03 Luglio, 2020
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Meno convincente del solito

Sono un estimatore della Picoult alla quale riconosco una rara sensibilità e capacità di scavare nei sentimenti umani , in particolar modo quando legati a tragedie o situazioni che trattano temi socialmente impegnati.
Quindi mi aspettavo molto di più su un argomento delicato come il fine vita.
Forse è stata infelice (o magari invece geniale e non l'ho apprezzata io) la scelta del protagonista assoluto del libro: Luke Warren, un uomo che dedicato la sua vita ai lupi, a capirne i comportamenti, a cercare di trasformarli da animali molto pericolosi come vengono raffigurati nell'immaginario collettivo a compagni d'avventura leali e affidabili. In questa sua ricerca Luke trascura la famiglia , più interessato ai suoi lupi che alla moglie o alla figlia e unitamente ad un carattere schivo e asciutto finisce per risultare vagamente antipatico lasciando il lettore sostanzialmente poco empatico nei confronti della sua situazione quando un incidente lo costringe in un letto d'ospedale senza alcuna speranza di guarire , tenuto in vita da un macchinario . La diatriba tra i due figli in merito a chi spetti la decisione di porre fine o meno ad una vita ormai da vegetale non è riuscita ad appassionarmi : Edward e Cara hanno ragioni diverse per trovarsi ai lati opposti della barricata . Edward è andato via di casa giovanissimo ed emigrato in Thailandia dopo una furiosa litigata col padre, Cara gli è sempre stata accanto nonostante tutto e il sospetto che le motivazioni di entrambi dipendano più dal loro sentimento agli antipodi verso il genitore che dalla ragione aleggia a lungo nel romanzo. Edward è stato via per anni ma Cara è minorenne, la questione legale è molto delicata mentre è sempre chiara la diagnosi senza speranza nei confronti delle possibilità di Luke di riprendersi che sono scientificamente nulle. Non sono riuscito ad appassionarmi alla vicenda , a prendere le parti di uno dei due figli e nemmeno quelle di Luke che comunque a suo tempo aveva già esplicitato chiaramente al figlio al sua opinione in merito al fine vita. Nel complesso non mi ha entusiasmato, in fondo la Picoult aveva già tutte le risposte, il conflitto morale alla base rimane quello ultimo e irrisolvibile se non dal libero arbitrio e dalla coscienza di ognuno di noi. E' un tema molto delicato che avrebbe richiesto ben altro contesto narrativo per apprezzarne tutti gli aspetti e approfondirlo e direi che stavolta la Picoult non lo ha fatto ma onestamente era difficile.

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