Dettagli Recensione
Un pò decadente
Questo libro fa parte della tetralogia cosiddetta del cimitero dei libri perduti. Ne costituisce il terzo volume e, dei primi tre che finora ho letto, è, a mio avviso, il meno bello. Mi è dispiaciuto, anche perché nei confronti di quest’autore ho un grande debito personale. Dopo un periodo della mia vita in cui non sono stata affatto bene, mi ha fatto tornare la passione della lettura, che è sempre stata un mio tratto distintivo. Non a caso, la recensione del libro “Il gioco dell’angelo” è stata la prima che ho pubblicato su QLibri. Anche in questo terzo capitolo della saga l’ambientazione è a Barcellona, ma in queste pagine l’ho trovata molto cupa. L’alone di mistero, che è una caratteristica peculiare di queste storie, conferisce anche in questo caso un fascino innegabile alla storia, che però ha elementi anche molto grotteschi, che non ho apprezzato particolarmente. La piacevolezza della lettura è disturbata da alcuni tratti un po’ troppo decadenti, che secondo me sono abbastanza fuori luogo e che fanno perdere il magnetismo da cui ero stata colpita nei primi due volumi. Cercherò di ritrovare il mio Zafon nei meandri del labirinto del quarto libro della serie e intanto gli auguro buon viaggio, perché per me sarà sempre quello scrittore che mi ha permesso di ritrovare una parte importante di me stessa.
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Il gioco dell'angelo
Commenti
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Là ho apprezzato quelle descrizioni di una Barcellona di tipo uggioso, lontanissima da quella convenzionale degli stereotipi 'da cartolina' .