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Intenso
“Conosco la differenza tra le persone che sanno aprire il loro cuore, e quelle che non sanno farlo. Tu sai aprirlo. Ma solo quando dici tu, beninteso. – E se uno lo apre cosa accade? Si guarisce.”
Norwegian Wood. La lettura di questo libro è stata una scoperta dall’inizio alla fine per me, come una ventata d’aria fresca che ti apre la mente. Non sapevo che storia avrei trovato tra le pagine affascinanti di questo libro e così mi sono immersa completamente lasciandomi trasportare dalle parole di Murakami, staccandomi da ogni tipo di pregiudizio o di filosofia occidentale.
Ciò che colpisce subito è come l’autore affronta argomenti importanti e intimi, temi che ancora oggi vengono considerati tabù come la sessualità e che in questo libro viaggiano liberi, leggeri e con la volontà di essere raccontati. Solitudine, amore, malinconia, depressione, emarginazione, suicidio e conoscenza di se stessi, un percorso interiore per capire quello che si vuole che toglie il fiato. Tutti temi trattati dall’autore in modo mai superficiale e allo stesso tempo nemmeno pesante. L’atmosfera della storia è così personale e introspettiva che è impossibile non farsi coinvolgere ed è impossibile non portarsi dietro qualcosa una volta terminata la lettura. In ogni esperienza che vive, il protagonista appare talmente reale e vivo nella sua fragilità che si rivela essere tremendamente umano .
Sicuramente questo romanzo rappresenta un’eccezione rispetto alle mie scelte di lettura ma è il romanzo stesso che ha trovato me. Sono stati Watanabe e l’ammaliante Naoko a venirmi incontro tra le strade affollate di Tokyo, mentre Midori mi ha accolto a cuore aperto con tutta la sua spensieratezza e disinibizione che la caratterizzano.
Riuscivo a sentire la melodia delle canzoni dei Beatles mentre leggevo.
“Eravamo vivi, e l’unica cosa a cui dovevamo pensare era continuare a vivere.” Perchè ogni giorno chiede disperatamente di essere vissuto. Perchè il tempo non torna più indietro e tra le valanghe del passato non c’è spazio per i rimpianti.
"Se c’è una cosa che non mi manca è il tempo.
– Davvero ne hai tanto?
– Tanto che mi piacerebbe dartene un po’, e farti dormire lì dentro."
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