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Legami dissolti
Legami misti indirizzano il romanzo a una disfatta personale e famigliare largamente annunciata, le premesse non sembrano portare a niente, gli esiti particolarmente nefasti, ... “ molti misteri, indagati da vicino, rivelano orrori “...
C’è una cerimonia ( di Alice ) infelice nella sua essenza, celebrata per abbandonare l’ ingombrante figura paterna, una donna, May, spentasi nella solitudine e nella stanchezza del secondo matrimonio ( con Herbert ), due figli adulti conviventi ( Elisabeth e Oliver ), opposti attratti reciprocamente affetti da comportamenti adolescenziali, un colonnello, Herbert, vedovo per due volte, gretto, tirchio, un vecchio scemo che si da’ un sacco d’arie, c’è una casa enorme, vecchia, brutta, anonima, situata nella campagna del Surrey.
Qui tutto ha inizio, separazioni volute e necessarie, vite destinate altrove e ad altro, in verità piuttosto evanescenti, prive di amore e condivisione, singolarità che vivono delle proprie manchevolezze e di legami monchi formalizzati, telefonate dovute e inconcludenti, sogni spesso irrealizzati, autodistruttivi o spezzati da un destino cieco.
Il romanzo è costruito attorno a queste pseudo esistenze, protratte strenuamente negli anni e nella sostanza, specchio dei propri protagonisti, nessuno sbocco se non in un immaginario precocemente dissolto da dubbi e certezze poco gratificanti.
Qualche legame affettivo effettivamente tale, protagoniste femminili per lo più sole e affrante, abbandonate a se stesse e ai propri sogni, affette da individualismo, dissolvenza, egoismo, senso di inferiorità, noia ( May, Alice, Elisabeth ), uomini spregiudicati, amorali, traditori ( Herbert ), tronfi e rigidamente anaffettivi ( Leslie ), destinati a grandi cose ma inconcludenti, parassiti, ( Oliver ) e chi pare salvarsi e salvare ( John ) sarà fermato dalla malasorte.
All’ interno di una trama che poco ha da svelare, vivacizzata nelle pagine finali da qualche colpo di scena, passioni e sentimenti sembrano spadroneggiare, insieme a un sistema relazionale intrafamigliare riccamente composito. Ma qui, a dispetto di quello a cui eravamo avvezzi, ripensando alla saga dei Cazalet, i contenuti sono piuttosto flebili, scialbi, le profondità abbandonate, pochi spunti degni di nota, tanti cliché fermi ad una analisi di superficie, pensieri astratti e formalmente scorretti ripetuti sino alla nausea, nessuna vivacità caratterizzante.
Alla fine, il romanzo si riduce a due eventi significativi, imprevedibili e destabilizzanti, velocemente metabolizzati e non particolarmente scuotenti ( per i protagonisti), un vicendevole scambio in attesa di altro, che forse mai arriverà.
...” si scambiarono il genere di occhiata che si scambiavano sempre quando uno dei due diceva qualcosa che all’altro sembrava una sciocchezza. Sapevano entrambi che era una vita affettuosa, ma nessuno dei due aveva l’ intenzione di raccoglierla “....
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L'autrice, di cui non ho letto nulla, un po' m'incuriosisce, tanto che ho in lista la famosa saga in 5 libri. Tu li hai letti? Che cosa ne pensi?
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