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L'età dell'innocenza
 
L'età dell'innocenza 2020-06-10 09:34:55 Mian88
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    10 Giugno, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Innocenza, illusioni

La realtà newyorkese di fine Ottocento non è altro che il ritratto di un mondo bigotto e chiuso in schemi precostituiti, un universo in cui a far da padrone è l’apparenza, la frivolezza, la tenuità. Le convenzioni regnano sovrane, la superficie è ovattata, lo scandalo non è ammissibile. Tra i protagonisti Newland Archer, brillante avvocato, raffinato, e forte di sé e May Welland, fidanzata – e destinata ad essere la futura moglie – del legale nonché donna senza particolari pregi o doti di spicco. Il sopraggiungere di Ellen Olenska, contessa anticonformista in fuga da un matrimonio infelice e dal vecchio continente, dai modi schietti e semplici, romperà gli equilibri contrapponendosi all’imposto convenzionalismo, all’obbligata costruzione di facciata. Ella si rivela essere colei che dal torpore riporta alla vita. Newland, che così si rende conto di essersi sentito sepolto vivo, imbrigliato in quel contesto che lo circonda e del quale ha accettato i dogmi e confini quasi senza accorgersi di star auto-infliggendosi delle catene, è travolto dal bisogno del nuovo, dal bisogno di uscire da quella campana di vetro.
Ed è qui che la narrazione si smuove e fa un passo avanti significativo: i due volti finiscono con il rappresentare l’individualità tanto che, in un contesto all’interno del quale non sono associabili ad alcuno, non sono per questo giudicabili che da se stessi. Ma il vecchio sistema newyorkese apprezzerà questa frattura nell’ordine precostituito? No e, infatti, l’ipocrisia, la facciata, la parvenza, la forma prevarranno sino a che il tempo non muterà, gli anni passeranno e si volgerà uno sguardo al passato carico di rimpianti e rimorsi.
“L’età dell’innocenza” è un libro che ricrea perfettamente lo stereotipo di una società fondata sull’apparenza, sugli orpelli, su maschere e fronzoli che celano quella verità sottesa che si percepisce, che si sente essere presente ma che non può realmente fiorire. Prende forma, si innalza, trova il modo di farsi intravedere per mezzo della voce di Ellen ma non può andare oltre perché lo status quo rappresentato – con estrema minuzia soprattutto nella prima parte – è improcrastinabile. Olenska è il volto della donna moderna, indipendente, decisa e risoluta, emozionale, vivida. È una figura all’interno della quale è spontaneo immedesimarsi. Al contrario, Archer è colui che invita alla riflessione.

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Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
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Maria, a me questo libro, letto e riletto, è piaciuto molto. Ho trovato geniale il finale, che porta a riconsiderare totalmente la figura della moglie. La vera eroina del romanzo è lei.
Maria, anche a me questo libro era piaciuto, ma così tanto che ho ancora gli strascichi di quei momenti di lettura! Dalla valutazione lo stile non si salva forse dalla mediocrità a quanto vedo. Beh i gusti son gusti, ognuno sente un libro a modo suo, ogni parere è prezioso!
Anche io, come Emilio, ho trovato interessante la dinamicità del personaggio della dolce May, non c'era da aspettarselo!
Buona lettura!
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Mian88
10 Giugno, 2020
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Vero Emilio, purtroppo non sono riuscita a entrare molto in sintonia con la storia e con i personaggi. Ho faticato nella lettura in parte a causa dello stile in parte perché probabilmente l'ho letto nel momento sbagliato.
In risposta ad un precedente commento
Mian88
11 Giugno, 2020
Ultimo aggiornamento:
11 Giugno, 2020
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Marianna un tre stelle non può dirsi una valutazione mediocre quanto una valutazione media per una penna che chiaramente è forbita e minuziosa ma che si è talmente concentrata sulla forma da non arrivare oltre questa. Almeno per me. Come dicevo sopra a Emilio, probabilmente non ho letto il libro nel momento giusto ma non ne sono rimasta così entusiasta o colpita. Interessante il contenuto, ottimi gli spunti di riflessione, un buon lavoro nel suo genere ma di questa autrice ho preferito altri lavori e sullo stesso tema qui trattato ho letto altri titoli che mi hanno convinta maggiormente. Il personaggio di May sorprende perché nel finale rompe quella metrica/psicologia in cui era stata "confinata", diciamo impropriamente così, e nessuno mette in discussione che possa avere un suo ruolo dinamico e interessante ma francamente nel complesso mi ipotizzavo qualcosa di più. Buona lettura!
In risposta ad un precedente commento
archeomari
11 Giugno, 2020
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Grazie Maria per la risposta! Gusti, sensibilità, momento sono spesso determinanti.
anche io considero degni di essere letti gli altri libri della scrittrice, che ho scoperto dopo questo.
A presto
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