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drammaticamente leggero
Appena iniziato questo romanzo ho pensato di essermi cacciata dentro un polpettone romantico pieno di luoghi comuni. In effetti qualche caduta dentro il banale e lo scontato c'è, però nel complesso l'ho trovato abbastanza gradevole. la storia è quella di una ventiseienne rimasta disoccupata, che per disperazione e senza avere alcuna qualifica accetta di fare la badante/assistente per un tetraplegico grave. I due intrecciano un rapporto di amicizia o forse di amore che porterà un timido raggio di sole nella vita di lui e forse qualcosa di più in quella di lei. Molti sono i temi difficili toccati in questo romanzo primo fra tutti il diritto di scegliere il suicidio assistito. La Moyes però riesce a parlare di questo, ma anche dei dolori fisici e psicologici di chi è bloccato dalle spalle in giù con garbo e delicatezza. Non mancano anche attimi di ironia o qualche sorriso, ma senza mai andare sopra le righe o risultare fastidiosi. Mi è piaciuta la scelta di un finale non scontato e secondo me molto rispettoso di sentimenti di Will: il protagonista. Non un supereroe, che deve per forza accettare la sua condizione, ma un uomo come tanti che il destino ha caricato di sofferenze al di là dell'inimmaginabile.