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La memoria del cuore
 
La memoria del cuore 2020-06-07 21:43:02 archeomari
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
archeomari Opinione inserita da archeomari    07 Giugno, 2020
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In amore si rimane coinvolti completamente

Si può talvolta storcere il naso di fronte a titoli che odorano di facile retorica e mieloso sentimentalismo. Però è vero -e bisogna ammetterlo- che:

“Tutte le storie parlano d’amore (...). Le grandi e le piccole, le belle e quelle meno belle, quelle che ci rendono tristi e quelle che ci dovrebbero consolare. (...).
Sia che le storie siano state inventate secoli o millenni fa in terre lontane e straniere, spiegò lui, o ieri sera in una piccola capanna sull’altra sponda del fiume, tutti i grandi racconti conoscono un unico argomento: lo struggimento del cuore per amore”.

Sono le parole dello zio U Ba rivolte al nipote dodicenne Bo Bo, nell’incipit del romanzo, già una dichiarazione di intenti da parte dello scrittore tedesco Jan Philipp Sendker che con questo ultimo lavoro chiude una trilogia iniziata con “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” (Neri Pozza, 2009] e proseguita con “Gli accordi del cuore” (Neri Pozza, 2012).
Dico subito che non ho trovato necessario leggere i libri precedenti in quanto i fatti salienti riguardanti le vicende di Julia e dell’incontro con quello che diventerà suo marito, Thar Thar, vengono riportati sinteticamente e sapientemente amalgamati nel nuovo libro.
“La memoria del cuore” è la tormentata e toccante storia di un dodicenne, Bo Bo, che cerca di capire la ragione per cui non vive con i suoi genitori, come in una famiglia normale, ma con lo zio U Ba. Una volta all’anno viene a trovarlo per poco tempo suo padre, Thar Thar, mentre della madre, di cui sa che è afflitta da una strana malattia, non ha che ricordi lampo di “un sorriso che scalda il cuore” e una “voce cristallina”.
Bo Bo è dotato di un dono particolare, quello di capire le emozioni della gente:
“Per me gli occhi possono luccicare, scintillare o essere incandescenti come le braci ardenti nel fuoco. Possono brillare, fremere, essere ombrosi e un attimo dopo quasi trasparenti. Negli uomini possono essere vacui come quelli di un uccellino morto o scoppiare quasi di paura come quelli di un pollo al macello. Gli occhi possono essere torbidi come l’acqua di una pozzanghera fangosa o abbaglianti come la luce del sole. Ogni espressione ha infinite sfumature, e tutte hanno sempre un loro significato preciso”.

Questa dote lo aiuta a percepire quando dietro ad una bugia c’è un grande bisogno, quando le persone fanno finta di star bene, ma dentro soffrono. Un giorno costringerà lo zio a farsi raccontare la storia d’amore dei suoi genitori e da lì l’azione narrativa inizierà un lungo flashback interrotto da pochi ritorni al presente. Tutto il romanzo si svolge tra Stati Uniti, dove Julia Win, sua madre e sorella di U Ba, è nata e vissuta per ventotto anni, e la Birmania, dove invece Thar Thar, suo padre, manda avanti un monastero dove si prende cura di ragazzini disabili e deformi, rifiutati dalle loro famiglie.
Stati Uniti e Birmania, Occidente e Oriente, due luoghi che Sendker dimostra di conoscere molto bene dalle strade alla cultura culinaria: l’autore ha vissuto diversi anni in America e ha viaggiato come inviato in Birmania per oltre venticinque anni.
Mentalità diverse, ritmi di vita diversi che si riflettono sulla velocità dell’azione narrativa. Il romanzo si divide in tre parti: la prima parte è ambientata nella capanna dello zio U Ba a Kalaw, con le poche amicizie di Bo Bo e i tanti libri ammassati negli angoli; la seconda riporta il lungo racconto di U Ba sull’amore tormentato e infuocato tra Julia e Thar Thar, suoi genitori e si sposta a Manhattan; nella terza parte si torna al presente e l’azione si svolge di nuovo in Birmania, ma...non posso più dire altro, a voi la scoperta. Qual è la malattia di affligge Julia? Perché in tutti questi anni non ha fatto nulla per vedere il figlio? Come mai Bo Bo ha una cicatrice che parte dalla bocca ed arriva quasi all’orecchio?

Si tratta di un romanzo toccante, che si legge con grande piacere e regala momenti di tenerezza. La scrittura di Sendker è capace di notevole forza espressiva, sa caricare bene le immagini e le descrizioni dei pensieri dei personaggi al punto tale da toccare le corde del cuore di chi legge e far passare le emozioni direttamente su di lui. Sendker ti fa provare quelle emozioni, si fa ponte di empatia.
Una storia indimenticabile, che rimane.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A tutti, anche a chi NON ha letto i primi due libri della trilogia, nello specifico
“L’arte di ascoltare i battiti del cuore”
“Gli accordi del cuore”
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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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Mian88
08 Giugno, 2020
Ultimo aggiornamento:
08 Giugno, 2020
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Adoro questo scrittore, ho letto tutti i suoi libri e ho puntato questo da diverso tempo. Nei prossimi giorni vado a prenderlo. :-)
Grazie per la bella presentazione di questo nuovo titolo. Dopo "L’arte di ascoltare i battiti del cuore", che ricordo come una dolce ed emozionante favola, mi ero ripromessa di proseguire, ma il proposito è rimasto poi lì. Che sia la volta buona?
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archeomari
08 Giugno, 2020
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Siii Mary, ho visto che è molto amato qui sul canale e non solo. Leggilo presto, mi farebbe piacere un confronto, dalla mia valutazione si capisce che qualcosa del contenuto non mi ha del tutto convinta, mi è sembrata poco verosimile, ma non ho potuto rivelare! Ciao
In risposta ad un precedente commento
archeomari
08 Giugno, 2020
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Grazie te, effettivamente fa sognare come lo zio U Ba parla dell'amore e dei sentimenti che uniscono Julia a Thar Thar nonostante gli abissi culturali che li dividono. Tuttavia rimane un bel romanzo col pregio di scaldare il cuore e far riflettere sui sentimenti, senza scadere nel banale e nel trito e ritrito. Mi è molto piaciuto come lui sappia creare le atmosfere birmane: fiori di ibisco, di frangipane, profumi di pietanze ottenute con riso e frutta esotica, meditazione, ritmi lenti, cultura meno individualista... Bello!
Leggilo e facciamo un confronto su quel punto che non mi ha convinto, come ho detto a Mary sopra. Ciao!
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