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A PRIORI
Una scrittura fluida, punteggiata di dialoghi, con rari inserti descrittivi, fluida e asciutta al tempo stesso, quasi scarna, mimetica e pure prevedibile: ad ogni snodo della trama l’avvicinamento preparatorio abilmente intessuto da Yates porta il lettore alla facile previsione di quel che accadrà. Eppure un libro bello, ben scritto, una somma di pause e accelerazioni in una tensione emotiva che, anche quando raggiunge i picchi, non si esaurisce mai, neanche nel finale. Una storia semplice, tutto sommato e maledettamente complicata e scontata, una storia amara che incarna il sogno americano della cosiddetta middle class. Una storia borghese. Una storia deprecabile.
Frank e April, sono due giovani, si conoscono, si amano e si sposano, complici del fatto che mai potranno accontentarsi del mediocre sogno americano: la famiglia perfetta in una villetta perfetta, lontani dal caos della città. Loro amano New York, sono due giovani anticonformisti, la loro unione di coppia è basata sul ripudio del falso mito del benessere borghese; due esseri superiori alla media, capaci di seguire i propri sogni e di nutrirsi di alte velleità artistiche e letterarie. Frank, più di tutti, si rappresenta in questo modo, anche quando la vita lo ha già piegato: l’arrivo del primo figlio, l’allargarsi della famiglia poi, la scelta di una villetta – come da copione- che lo allontana dalla città dove nel frattempo ha trovato lavoro come impiegato, costretto al più abominevole degli atti che possa essere richiesto a un essere umano: lavorare con il surplus del pendolarismo per recarsi quotidianamente in un luogo che odia anche se è la fonte dei suoi guadagni. In poco tempo, Frank, “la persona più interessante che abbia mai conosciuto” si trasforma in un agnello sacrificale nella sacra pira della famiglia, a coprire il ruolo del marito perfetto. Apparentemente è April, la mina vagante, mai contenta, tenta ancora di seguire il sogno da attrice, nonostante sia diventata la perfetta mamma-casalinga costantemente dedita alle pulizie e con una serie di giornate tutte uguali all’orizzonte. Frank è più equilibrato, lui sì che ci sa fare: convivere con questa nuova realtà borghesuccia è un gioco da ragazzi, l’importante è sapere chi non vuole diventare. E nel frattempo lo è già divenuto, solo che non lo ammette, è invischiato fino al collo e il suo pantano lentamente lo affoga: April però è l’unica mina vagante che non può imbrigliare …
Sono pochi gli eventi, è un libro di atmosfere, questo, lascio al lettore la scoperta del gusto e non anticipo altri elementi della trama, sperando che non abbia visto il film di Sam Mendes con Di Caprio nei panni di Frank. Panni scomodi , i suoi … Buona lettura.
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