Dettagli Recensione
Questo senso di dignità
Colson Whitehead vince nuovamente il Premio Pulitzer per la narrativa nel 2020 con questo romanzo, “I ragazzi della Nickel”. Ancora una volta un’opera che affonda le sue radici sul tema del razzismo e della violazione dei diritti civili. L’autore infatti aveva già vinto il Pulitzer nel 2017 con “La ferrovia sotterranea”, che raccontava la storia di una schiava in fuga per la libertà.
Questo romanzo invece è ambientato negli Stati Uniti negli anni Sessanta: le sfumature fantastiche de “La ferrovia sotterranea” sono scomparse ed anche quel certo distacco e freddezza che avevo percepito in quella precedente lettura. Stavolta la storia mi ha subito coinvolta anche emotivamente, pur nella sua crudeltà e violenza, pur nella sua estrema tristezza, è rimasta una storia capace di commuovere, una storia di dignità, di rispetto, di amicizia ed anche, sì, una storia nella quale la luce della speranza non viene definitivamente spenta.
Elwood è un ragazzo di colore che vive a Tallahassee, quattrocento chilometri a sud di Atlanta. E’ intelligente e capace, meticoloso, uno studente modello; lavora in una tabaccheria per aiutare la nonna e mettere da parte i soldi per andare al college.
Un giorno si trova nel classico posto sbagliato al momento sbagliato: fa l’autostop per arrivare al college e sale su un’auto rubata. Da quel momento il suo mondo, i suoi sogni e i suoi progetti precipitano. Viene rinchiuso in una specie di riformatorio, la Nickel. Non ha la possibilità di controbattere in alcun modo rispetto all’ingiustizia che ha subito. L’unica persona che costituisce la sua famiglia, la nonna Harriet, spende tutti i risparmi per pagare un avvocato che si dimostrerà un impostore.
Elwood, rinchiuso alla Nickel, subirà, come gli altri ragazzi, una serie di soprusi, abusi, violenze, pestaggi. La logica a quel punto è: sopravvivere mantenendo un profilo basso e aspettare di uscire in qualche modo. Eppure, malgrado il buonsenso e la razionalità gli suggeriscano queste semplici mosse, Elwood non si piega all’annientamento. Lui è resistente. Lui è umano, è onesto, vuole giustizia, vuole dignità.
Alla Nickel fa amicizia con Turner, un ragazzo molto diverso da lui ma ugualmente umano e non del tutto sottomesso all’ingiustizia.
Il libro è un’opera di fantasia ma è ispirato alla vera storia della Dozier School for Boys di Marianna, in Florida.
E’ un romanzo da leggere, coinvolgente, straziante, toccante. Per riflettere, per non dimenticare l’importanza dei diritti umani, per riaffermare il nostro senso di dignità.
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Commenti
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Grazie, come sempre.
Ciao, Manu
A presto
Chiara
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