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Scosse elettriche
Una storia sugli improvvisi "punti di contatto". Questa è la sintesi a caldo di After Dark, romanzo di Murakami pubblicato in Italia nel 2008. Tutto succede a Tokyo, in una sola notte, ma sarebbe limitativo attenersi giornalisticamente ai fatti narrati.
Volendoli comunque riassumere, possiamo dire che essi raccontano quello che succede ai protagonisti in una notte (lo si comprende presto leggendo i titoli dei capitoli, che scandiscono le ore post e antimeridiane che si susseguono), che inizia in un bar per studenti dove Mari e Takahashi si rivedono dopo molti anni. Takanashi conosce Eri, la bellissima sorella di Mari, per cui ha quasi inevitabilmente provato attrazione anni prima, e questo diviene uno dei primi argomenti di conversazione tra i due. E proprio da qui muove questo strano gioco di incastri, di vite molto diverse, che coinvolge i tre personaggi di cui sopra, e non solo, durante quella che si rivela una notte piuttosto turbolenta. Sicuramente, il "punto di contatto" con la maggior carica elettrica sprigionata è quello tra le vite così diverse delle due sorelle. Il modo stesso di raccontarlo, da parte dell'autore, alterna uno stile molto realistico ad uno molto più onirico, quasi a rimarcare quanto diverse possano essere le traiettorie prese dalle nostre esistenze. Solo la spiegazione che Mari offre ad un certo punto a Takahashi di quello che è successo ad Eri può ricucire con maestria questa tela che sembra strapparsi. Nel racconto, poi, altri universi si sfiorano in modo intenso ed inaspettato. Come dimensioni che avrebbero potuto seguire traiettorie per sempre parallele e invece sterzano improvvisamente venendo a contatto. Come fili elettrici scoperti che non ti aspettavi si toccassero. In sintesi, la riflessione più ricorrente durante la lettura è sulle cose che potrebbero non accadere mai ma invece accadono. Anche le coincidenze hanno importanza nel racconto, ma è bene che chi vorrà leggere questo libro le scopra da solo.
Per quanto riguarda lo stile, l'autore ti catapulta dalla prima "scena" in un modo di raccontare che sa essere molto cinematografico. Non a caso, il lettore, in alcuni capitoli, viene esplicitamente invitato ad usare un punto di vista da spettatore. Molto ben condotti i dialoghi tra i protagonisti, sempre molto credibili.