Dettagli Recensione
La dodicenne Christiane
Dopo che anni fa (facevo, forse, il primo superiore) vidi il film , dopo che l'anno scorso son stato nei luoghi descritti, in questo periodo di permanenza forzata a casa ho voluto leggere questo libro. Devo dire che è uno spaccato crudo, essenziale e purtroppo realistico di quella che era la situazione in parecchie metropoli europee di quegli anni. Qui si parla di Berlino, ma le stesse cose le han vissute tanti ragazzi europei di quegli anni. Mi ha impressionato il racconto senza sconti di tutte le vicissitudini che la dodicenne Christiane F affronta, dal trasferimento da un paesino di campagna alla metropoli, in questi palazzoni abnormi dove, a detta dell'autrice ,l'odore degli escrementi nel vano degli ascensori era nauseabondo, e poi la protagonista spiega anche il perchè. Senza star lì a dilungarsi sul degrado costante della protagonista, convinta di poter uscire in qualsiasi momento dal tunnel della droga e invece sempre più coinvolta e sempre più squallido il suo modo di sopravvivere. Uno spaccato importante, da leggere sicuramente. Concludo estrapolando un passaggio che mi ha colpito a riguardo della presa di coscienza di Christiane
""Quel pomeriggio ero proprio nera per questa cosa. Parlavo a mezza voce con me stessa. Mi dissi: allora Christiane, hai realizzato tutto quello che in realtà hai sempre voluto. Te lo eri immaginato così? No di certo. Ma ugualmente ero questo che volevi. Hai sempre ammirato i vecchi bucomani. Adesso ci sei diventata. Adesso nessuno può dartela a intendere. Adesso non devi più fare la faccia incredula quando gli altri parlano della rota. Adesso nessuno ti può trattare di merda. Adesso sei tu quella che tratta di merda gli altri.""