Dettagli Recensione
Romanzo avventuroso
Cormac McCarthy è uno scrittore che da tempo desideravo conoscere. E con la lettura di "Cavalli selvaggi" ho iniziato col piede sbagliato questa conoscenza. Dopo un incipit che mi ha subito conquistata e che reputo tra i più belli mai letti, è subentrata una continua mancanza di armonia che non di rado mi ha spinto ad andare in rete e cercare la trama per poter fare un po' di chiarezza perché molte cose passano tra le righe e altre ancora velocemente accennate e nemmeno con i dialoghi va meglio in quanto molto scarni e freddi e i personaggi risultano molto impenetrabili a mio avviso. Se per alcuni questo può essere simbolo di uno stile originale e ammirevole, personalmente mi ha rallentato la lettura e me l'ha resa monotona e noiosa perché vissuta quasi come un resoconto veloce dell'azione. Per contro, tale velocità è bilanciata ogni tanto da squarci descrittivi di considerevole bellezza e vivacità, come se fosse una fotografia ciò che si ha davanti e non la descrizione a parole di un paesaggio o situazione. Il libro dalle tinte western, parla di due ragazzi adolescenti che vanno via dalla loro terra e dalle loro case in cerca di fortuna, un romanzo di formazione in cui i protagonisti faranno fronte a varie sfide e la maggior parte di esse superano la loro età, sembrano quasi due Don Chisciotte di Cervantes, con la differenza però che l'autore sarà il loro angelo custode, anche perché ne avranno bisogno, poverini. Un'altra aspettativa delusa è quella relativa ai cavalli: mi aspettavo una descrizione più ampia dei cavalli e del rapporto che li lega ai loro cavalieri, aspettativa accentuata ancor di più dalla scena amletiana delle prime pagine, e invece no...qualche accenno qua e là ma non ciò che bramavo.
Riassumendo, riconosco in Cormac McCarthy una penna importante e sicuramente con uno stile proprio e originale, che però in questo libro a me non ha entusiasmato per le motivazioni sopra esposte. Lo vedo invece adatto per una lettura adolescenziale maschile. Tuttavia, le belle descrizioni ma anche alcuni passaggi profondi seppur descritti con semplicità, mi hanno convinto ad approfondire la sua opera e prossima volta mi butterò direttamente sul suo capolavoro "La strada".
Concludo con un meraviglioso estratto:
"Sulla superficie ricurva della terra buia e senza luce che sosteneva le sue figure e le innalzava contro il cielo stellato, i due giovani sembravano cavalcare non sotto ma in mezzo alle stelle, temerari e circospetti al contempo come ladri appena entrati in quel buio elettrico, come ladruncoli in un frutteto lucente, scarsamente protetti contro i freddo e i diecimila mondi da scegliere che avevano davanti a sé."
Indicazioni utili
Commenti
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |
Ordina
|
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |
P.S. Dopo aver letto "2666" e "Cavalli selvaggi" credo che il mio incubo peggiore sia quello di finire in un carcere messicano, non so tu ;)