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Delitto e Castigo
 
Delitto e Castigo 2020-05-11 19:03:12 Tomoko
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Tomoko Opinione inserita da Tomoko    11 Mag, 2020
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Ho qualcosa che non va?

Delitto e castigo è il mio primo approccio con la letteratura classica russa.
Non abbiatene a male per ciò che sto per scrivere.
Delitto e castigo come, tutti i lettori sanno, è un precursore del genere poliziesco, ovvero un viaggio nella mente dell’assassino.
Viaggio condotto dall’assassino stesso che ripercorre la sua azione spregevole.
Il movente della sua azione era a quei tempi “giustificabile” per colpa della miseria che attanagliava molte persone.
Come in tutte le situazioni difficili, c’era anche chi se ne poteva approfittare come ad esempio gli strozzini.
Si possono avere pareri contrastanti su questo libro? Io credo di sì.
Il bene e il male non sono due cose distinte e scisse ma legate l’una dall’altra in questo libro, Delitto e Castigo.
Avendo già premesso la mia inesperienza e non sapendo nulla di cultura russa, condivido con voi le mie difficoltà con la lettura:
Il protagonista che all’inizio credevo si chiamasse Raskolnikov, assume anche altri nomi, almeno altri quattro!
Capite che a me, inesperta, questa cosa abbia causato qualche difficoltà nella lettura scorrevole.
Ci sono parti del libro in cui non sono riuscita ad entrare pienamente, credo perché si ispezionava talmente la psiche del protagonista che a volte mi perdevo dentro i suoi pensieri e dovevo crearne di miei.
Ho capito però la forza di questo libro in un sogno di Raskolnikov, quello di quando era bambino e vedeva davanti a lui la scena della cavalla uccisa a stangate:
“E Mikolka brandisce di nuovo la stanga, e un secondo colpo, assestato con violenza, piomba sul dorso della sventurata rozza, che S’accascia con tutta la groppa, ma sobbalza e tira, tira con le ultime forze che le sono rimaste in varie direzioni per smuovere il carro; ma da tutte le parti si vedeva fruste, e la stanga S’innalza daccapo e ricade per la terza volta, per la quarta volta, spietatamente. Mikolka è furioso di non poterla uccidere con un sol colpo.”
È stata una scena straziante che devo dire mi ha fatto quasi piangere. E io ho la pelle dura.
Raskolnikov rimarrà per sempre uno dei più grandi personaggi della letteratura, poiché c’e premeditazione, c’è il delitto, (i delitti) c’è un grandissimo senso di colpa, la descrizione fine del tormento del protagonista e c’è infine la resurrezione, la redenzione, ottenuta: pagare con il castigo il crimine commesso. La parte che ho preferito infatti è stata questa, l’ultimo capito e l’epilogo.
Nel romanzo si evince moltissimo il valore della famiglia, madre Pulcherija Raskolvikova e la sorella, Dunjetscka devote a quest’uomo e viceversa.
Mi è personalmente piaciuto il valore dell’amicizia, ovvero quello di Razumichin nei confronti del protagonista.
E’ l’amore, quello che il protagonista respinge con tutte le sue forze, quello di Sofia Semjonovna per lui, che riapre le speranze:
“Li aveva resuscitati l’amore, innumerevoli fonti vivificatrici erano nel cuore di Rodion per il cuore di Sonja.”

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Commenti

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Ciao Tomoko, credo che questo non sia il libro più semplice e adatto con cui avvicinarsi alla letteratura russa proprio perché è uno dei più complessi, stratificati, introspettivi e al contempo più completi del genere. È un viaggio nel dolore, nell’intimo più oscuro. Non solo un precursore del poliziesco. Paradossalmente, di questo autore, sono molto più semplici e in un certo senso avvincenti - dal punto di vista della costruzione della storia - “I fratelli Karamazov” (il mio battesimo, al tempo, con i russi e la cui mole non deve spaventare). Credo che questo libro possa arrivarti davvero solo dopo aver conosciuto un po’ più il genere o comunque in una seconda rilettura. Il mio consiglio è quello di non abbandonare questi scrittori che sono complessi ma che hanno anche tanto da offrire sia stilisticamente che dal punto di vista dei contenuti. E chissà che tra qualche anno tu non abbia modo di rileggerlo, “Delitto e castigo”. Buone letture!
In risposta ad un precedente commento
Molly Bloom
12 Mag, 2020
Ultimo aggiornamento:
12 Mag, 2020
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Maria, secondo me, se ha riscontrato difficoltà con "Delitto e castigo", "I fratelli Karamazov" la metterebbe in crisi. Una opinione personale ovviamente, è che per me "I fratelli Karamazov" e "I Demoni" sono le opere di Dostoevskij più difficili. Consiglierei piuttosto "Umiliati e offesi" sicuramente un Dostoevskij più snello e godibile. Bravissima Tomoko nell'esporre le sue difficoltà pur apprezzando l'opera. Per quanto riguarda i diminutivi dei nomi sono di uso comune in tutti i scrittori russi, farai l'abitudine strada facendo.
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Tomoko
12 Mag, 2020
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Grazie mille ad entrambe per i consigli! Credo che piano piano Mi “abituerò” allo stile degli scrittori russi. Forse è per me una cosa che va allenata! Ho in lista le notti bianche, forse questo deve aspettare?
Tomoko, bellissimo Le notti bianche, personalmente l'ho trovato molto lirico, da rileggere! Vai tranquilla, non troverai difficoltà, per giunta è anche breve! La descrizione di un sogno ad occhi aperti che svanisce sul punto di nascere, il libro per i solitari sognatori in assoluto, prosa di alto livello. Poi ci dirai cosa ne pensi.
Angela, vedo che l'hai apprezzato ma per la piacevolezza di lettura non ne sei entusiasta. Apprezzo molto l'autore , e anche questo libro m'è parso pienamente all'altezza, benché altre opere abbiano maggiore complessità e qualcun'altra, come "L'idiota", sia decisamente più affascinante.
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Mian88
12 Mag, 2020
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Può darsi Molly. Io ho letto I fratelli che avevo diciassette anni e non ho avuto molti problemi se non all'inizio con i nomi. Sono molto più scorrevoli e la storia molto più avvincente. "Delitto e Castigo" è molto introspettivo ma soprattutto tratta delle tematiche diverse che magari possono risultare più complesse da assimilare tutte insieme. Non lo vedo come il battesimo adatto con i russi. Al contempo "Le notti bianche" ti permettono di farti un'idea ma non ti fanno davvero capire chi hai davanti. Più adatti "Umiliati e offesi". Oppure "Padri e figli" di Turgenev. Però si sa, la lettura è soggettiva :-)
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Molly Bloom
12 Mag, 2020
Ultimo aggiornamento:
12 Mag, 2020
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Al di là della storia avvincente che presenta comunque le sue divagazioni per esempio la parte sullo Starec, per me invece "I fratelli Karamazov" ha un elevato carico introspettivo e filosofico, che a un'età così giovane può non rimanere completamente impresso.
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Tomoko
13 Mag, 2020
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Con tutti questi consigli mi state piacevolmente portando per mano a conoscere questo autore. Vi prometto che vi dirò ancora cosa ne penso perché anche mia sorella me lo consiglia fortemente. Lei ha cominciato con il Sosia. Adesso che mi sono approcciata allo stile, credo che non mi farà paura proseguire. Grazie a tutti!
Ho letto con interesse il dibattito nato dal commento di Tomoko: io non sono assolutamente un'esperta di letteratura russa ma ricordo che anch'io trovai tanta difficoltà con "Delitto e castigo" tanto che sono decenni che è rimasto in sospeso... (non l'ho finito, no, quindi adesso lo dovrò sicuramente rileggere da capo) ;))
Secondo me è ostico anche lo stile di Dostoevskij, prova invece con Tolstoj e Cechov: non farti spaventare dalla mole dei romanzi di Tolstoj, sono molto più piacevoli da leggere (mia modestissima opinione).
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Tomoko
13 Mag, 2020
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Ciao Chiara! Grazie per il consiglio! Di Tolstoj ho Anna Karenina sulla mia Lista..può essere un buon inizio? Guerra e pace mi fa troppa paura!
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