Dettagli Recensione

 
Storia di Asta
 
Storia di Asta 2020-05-10 07:37:28 68
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
68 Opinione inserita da 68    10 Mag, 2020
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il cuore tormentato della vita

La vita di Asta era sbocciata nell’ amore ( Ast in islandese significa amore ), svanito il giorno in cui a soli sette mesi fu abbandonata dal desiderio di libertà della madre Helga, un padre ( Sigvaldi ) inadeguato, una balia amorevole, il futuro una quantità di relazioni senza volto e due grandi amori svaniti nel nulla.
Questa è la sua storia, flashback e sbalzi temporali, tra passato e presente, voci corali di parenti, amici, amori, conoscenti, un percorso adolescenziale tra Reykjavik e i fiordi occidentali, da adulta tra Vienna e la Norvegia.
Asta e’ assalita dalle responsabilità, dalle pretese dell’esistenza, da meschinità, delusioni, dalla ripetitività assassina che a volte accompagna il quotidiano, come se la vita l’ avesse trascinata alla fine del mondo, il più lontano possibile dalla sua balia.
Adolescente problematica, viene inviata nei Fiordi occidentali a trascorrere l’ estate e quelli saranno i momenti più belli, da quando la sua infanzia a soli quindici anni si è interotta bruscamente in un giorno d’autunno.
Ma può esservi per lei un posto accogliente, quale il senso dell’esistere, e perché non morire dopo l’ ennesimo fallimento ?
Asta ha paura, di tutto, in primis della vita, l’ esilio le consegnerà il primo amore, Joseph, nella durezza del lavoro nei campi e nella torbiera i due passeranno le giornate più belle, attimi che li avvicinano, il giovane della Bibbia e la ragazza uscita da un grande libro.
Insieme a loro Arni e Kristin, madre e figlio, scolpiti dalla fattoria, nella semplicità e ripetitività’ di gesti con una certa dose di follia su un’ isola che ha la forma di un animale estinto, la cui vita e’ sempre dipesa dalla quantità di fieno raccolto, forse da qualche pesce e da una manciata di poesie.
Anche Sigvaldi, ormai sessantenne, caduto da una scala e sdraiato su un marciapiede, la vita appesa ad un filo, ripercorre la propria esistenza, inseguito da un tempo che cancella ogni cosa, giorni che scorrono infiniti rimandando tutto al domani, un tempo inarrivabile da cui è impossibile evadere.
Vi sono uomini che si lanciano nelle tempeste del mondo per non affrontare se stessi e non guardare in faccia i sentimenti più intimi e complessi, Asta si allontanerà dal suo mondo cercando una casa, un senso di appartenenza, o semplicemente una via di fuga, avvolta nel rimorso. Studierà letteratura, sperando che l’aiuti a vivere meglio, il senso di perdita come soffio dell’ esistenza, e ci sarà un momento in cui si specchierà nella madre, un passato ingombrante ed una nuova vita, al primo posto sogni e bisogni personali, semplici pretesti, o forse peggio, ...” una donna che ha lasciato morire in solitudine la sua balia e ha permesso a quell’uomo “....
Un ritorno, un’ altra stagione, un figlio, un amore tragicamente perduto, un altro abbandonato, la necessità di ricostruirsi altrove, quando il caso o il destino la consegneranno ad un altro tempo.


“....Ci sono poche cose giuste in questo mondo, anzi, le verità del cuore non sempre si accordano a quelle del mondo. Per questo la vita è incomprensibile. È dolore. È tragedia. E’ la forza che ci fa risplendere....”


L’ ultimo romanzo di Stefanssonn abbandona un certo lirismo estetico conservando una forte matrice autoctona, riconosce elementi autobiografici, la bellezza poetica di un passato interiorizzato, ma ci parla anche dei cambiamenti di una Islanda contaminata, denuncia le storture di un mondo male indirizzato, affronta temi di intimità schiacciati dal presente, riflette su tempo, destino, ricordi, amore, felicità, disperazione con una protagonista, Asta, ...” inseguita da due cani fedeli, la mancanza e la solitudine “....
Lo scrittore, entrato nella narrazione, alloggiato in un faro per scrivere e pensare, importunato da un vicino a scopi venali, sembra invitarci, oggi più che mai, in questo periodo di solitudine imposta, a fermarci, ascoltare, riflettere, concedendoci una sosta, ricordando brani di poesie che custodiscono i nostri sentimenti, cercando di aprire i silenzi, abbandonandoci alla sostanza dei giorni.


...” sono entrato nel faro. Carico di libri, di musica e di ricordi, entro nella luce che rende la notte”..





Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
141
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Gianni, la tua bella recensione mi spinge a mettere in lista questo libro, memore anche della interessante esperienza di lettura di "Paradiso e inferno" .
Il faro, i rimandi letterari, l'introspezione ... : aspetti per me suggestivi.
In risposta ad un precedente commento
68
12 Mag, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Bel romanzo, Emilio, anche se non all’ altezza di “ Paradiso e inferno “....
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera