Dettagli Recensione
Spogliati d'ogni cosa
Il titolo di questo racconto è una chiara e puntuale anticipazione di quel che ci si troverà a leggere. Saranno infatti gli stessi personaggi, spogliati d’ogni loro avere, a mostrarsi ai nostri occhi “Nudi e crudi”. Ma andiamo con ordine.
Peculiarità di questo romanzo, com’è evidente fin dalla quarta di copertina, è l'umorismo: la vicenda ci viene infatti raccontata con una comicità sfumata dal dramma e da un’atmosfera un po’ grottesca, che coinvolge sia gli eventi raccontati che i suoi protagonisti. Due coniugi imborghesiti e abitudinari si ritroveranno vittime d’un curioso furto: infatti, al rientro a casa da una serata a teatro, la ritroveranno completamente svaligiata. I ladri non hanno lasciato nulla, neanche la moquette; ma essendo tutto coperto dall'assicurazione il trauma non dovrebbe essere poi così forte. Difatti, all’inizio sembra limitarsi a una semplice storiella (neanche troppo interessante e unica) da raccontare a tavola con gli amici, oltre a comportare un periodo in cui i coniugi saranno costretti a vivere in maniera un po’ arrangiata e a dover star dietro ai processi burocratici richiesti dall’assicurazione. Alla lunga però, quest'evento scatenerà un forte cambiamento nella moglie dell' avvocato, che privata di tutti quegli averi che parevano averla chiusa in una gabbia dorata, puo finalmente gettare un occhio a tutto ciò che fino ad allora avevo evitato per puro e semplice pregiudizio. Come se, spogliata di tutti i suoi beni, si fosse sbarazzata anche di quell'identità che le si era appiccicata addosso e l'aveva resa prigioniera delle abitudini. Mentre lei si mostra non solo adatta, ma anche eccitata dal cambiamento, lo stesso non potrà dirsi di suo marito. Questo furto li metterà l'uno di fronte all'altra, senza più maschere, e sembra essere questo il fine ultimo del racconto.
Pur avendone compreso il fine e apprezzato l'ironia, devo tuttavia dire che questo racconto non ha avuto la potenza di scuotermi. È mancata quella scintilla, quel colpo di genio; quegli sprazzi di letteratura vera che potessero elevare l'idea dell'autore e farla arrivare al lettore forte e chiara. È mancata l'emozione, il coinvolgimento, l'empatia.
Un racconto piacevole da leggere, ma non propriamente indimenticabile.
“Si sentiva come derubata due volte: la prima, dei suoi averi; la seconda, della possibilità di superarne la perdita. Non era giusto, e non aveva senso; forse, pensò, era questo che si intendeva per «sentirsi destabilizzati».”