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Il marchio sovversivo della giustizia
Amore e ombra per il Cile. L'amore è quello per la patria, la terra in cui si è nati e cresciuti, a cui si rimane legati con una sorta di cordone ombelicale che niente può mai spezzare. L'ombra è quella proiettata su quella stessa patria da un regime militare violento e sanguinario, andato al potere con la forza e pronto a eliminare gli avversari al primo sospetto. "La dittatura non era una fase provvisoria sulla strada del progresso, ma la fase ultima sulla strada dell’ingiustizia...Il terrore, lungi dal propiziare l’ordine, aveva seminato un odio il cui raccolto sarebbe stato fatalmente una maggiore violenza." Amore e ombra per i Ranquileo. L'amore è quello familiare che lega Digna, Hipólito e i loro figli, quello del sangue, del cognome, dei tratti somatici che si ereditano e si tramandano. Un amore che spesso va al di là della genetica come nel caso di Evangelina, scambiata in ospedale ma accolta e cresciuta dalla famiglia Ranquileo come se avesse lo stesso DNA. L'ombra è quella della malattia, delle crisi che assalgono Evangelina ogni giorno all'ora di pranzo, delle convulsioni che le fanno inarcare la schiena, le fanno schiumare la bocca, la fanno gemere e contorcere, fanno vibrare le pareti di casa, spostare i mobili, latrare i cani. Amore e ombra per Irene Beltràn.L'amore è quello per la vita, per il lavoro di giornalista, per gli anziani ospiti dell'ospizio "La volontà di Dio", per il suo fidanzato Gustavo. L'ombra è quella che la patina dorata che la circonda getta sulla verità, facendole credere che tutto va bene nel suo paese, tenendola all'oscuro della violenza, dell'oppressione, della repressione. "Riteneva straordinario che Irene navigasse innocente su quel mare di angosce che opprimevano il paese, presa solo dal lato pittoresco e aneddotico. Si stupiva vedendola fluttuare incontaminata nell’aria delle sue buone intenzioni. Quell’ingiustificato ottimismo, quella pulita e fresca vitalità della sua amica erano come un balsamo versato sui tormenti." Amore e ombra per Francisco Leal. L'amore è quello per la libertà, per l'uguaglianza, per la giustizia. L'ombra è quella in cui il ragazzo, psicologo disoccupato prestato alla fotografia, è costretto a lavorare per aiutare i poveri dimenticati da uno stato spietatamente capitalista, i perseguitati politici che rischiano la pelle ogni giorno a causa delle loro idee. "Giustizia era solo una parola dimenticata del linguaggio che ormai quasi non veniva più usata perché possedeva un marchio sovversivo, come la parola libertà". La penna è quella soave e poetica di Isabel Allende, i temi trattati sono di quelli che inevitabilmente coinvolgono il lettore, le atmosfere quelle tipicamente in bilico tra realtà e fantasia della letteratura sudamericana. L'amore inevitabilmente sboccia tra Irene e Francisco, un rapporto che inizia per lavoro, diviene amicizia, cresce come cresce la loro complicità, fiorisce nel più tenero dei sentimenti. L'ombra invece avvolge la figura di Evangelina Ranquileo, gettando un velo di mistero sulla sua scomparsa. Saranno proprio i ragazzi a fare luce su questo tragico evento, in un susseguirsi di avventure, scoperte, forti emozioni che renderà indissolubile il loro legame, metterà in pericolo le loro vite e porterà a galla una sconcertante verità. "L’umanità deve vivere in un mondo unito, dove si mescolino le razze, le lingue, i costumi e i sogni di tutti gli uomini. Il nazionalismo ripugna alla ragione. In nulla beneficia i popoli. Serve solo perché in suo nome si commettano i peggiori abusi".