Dettagli Recensione
Correggere l'incorreggibile
Che nessuno può cambiare lo sapevo già. Quando si fa un errore si promette di agire diversamente la prossima volta e spesso lo si fa anche, ma a volte è solo un'illusione, i tratti fondamentali di una persona rimangono sempre quelli e prima li accettiamo reciprocamente, meglio è. E nemmeno la parentela aiuta a mitigare la situazione, anzi, ne rappresenta spesso un fattore esponenziale alle distanze che la diversità caratteriale implica. Sono cose che le sappiamo un po' tutti, quindi "Le correzioni" non mi dicono nulla di nuovo sotto quest'aspetto, dato che parla fondamentalmente di legami interpersonali soprattutto all'interno della stessa famiglia. Ma è un libro che mi ha fatto vedere, che mi ha rapita nel suo mondo facendomi sentire parte della famiglia Lambert oppure i Lambert parte della mia famiglia. L'ho trovato abbastanza imperfetto come libro dal punto di vista della forma ma perfetto a livello emotivo in quanto mi ha letteralmente rapita con semplicità e ironia, e nonostante la mole è stato quindi molto scorrevole e leggerlo in questo periodo di quarantena è stato come bere un bicchiere di acqua fresca in una sera di calda estate.
Non bisogna aspettarsi tuffi di profondità o indagine psicologica perché non ci sono, la storia scorre in superficie, ma la trama fitta e dinamica sorretta da una prosa essenziale e ironica con personaggi ben delineati che man mano sembrano diventare sempre più "reali" per il lettore, fanno di questo un libro davvero una lettura godibile in cui magari capita di rispecchiarci in alcune scene oppure di intravedere dei nostri parenti, insomma la famiglia del Mulino Bianco è davvero rara e i Lambert certamente non lo sono, seppur mamma Enid faccia di tutto per esserlo:
"Ogni giorno si sforzava di ripulire la dizione, lisciare le maniere e sbiancare i principi dei bambini, e tutti i giorni affrontava un'altra pila di biancheria sporca e sgualcita."
Un libro quindi sulle imperfezioni, in cui scomode verità escono a galla, oltre che un bel ritratto dell'America degli anni passati in cui fare soldi era un gioco da ragazzi, bastava investire bene in azioni e il gioco era fatto, un periodo di alto consumismo e spreco che perdura tutt'oggi, e che anziché assicurare una certa felicità, paradossalmente, assicura solo depressione e problemi personali. In questo senso non posso non nominare Furore di Steinbeck: ho provato lo stesso piacere nel leggere quest'altro grande romanzo americano, un classico ormai, dove mi ha colpito moltissimo l'unione della famiglia, che in condizioni di estrema povertà e disperazione trovano consolazione nel stare insieme e nel sostenere l'un l'altra. Ricchezza dispersione e contrasti in "Le Correzioni" contro povertà, unità e amore in "Furore"... si vede evidentemente che i soldi non fanno la felicità.
Passando alle cose che non mi hanno convinta inizio dal dire che ho trovato molta carne sulla brace seppur Franzen riesce benissimo a non annoiarti, certe scene le ho viste inutili e noiose (come ad esempio la parentesi sulla Lituania), altre accennate ma non sviluppate a sufficienza (la storia del licenziamento di Chip e il guaio con Melissa) anche la struttura del romanzo suddiviso in cinque parti ognuna dedicata ad un personaggio non mi ha convinta, l'ho trovata "facile", anche se mi ha ricordato la struttura di 2666 di Bolano. Una nota negativa anche per il finale, considerato l'incipit angosciante e anche l'andamento del romanzo mi aspettavo un finale un po' più forte invece no. Anzi, a tratti mi è sembrato patetico, come ad esempio la scena del Natale in cui Gary, prima della partenza, vuole imporsi sulla famiglia e fare come dice lui- gli altri accettano ma peccato perché era una decisione e una presa di coscienza già avvenuta in precedenza tra Denise ed Enid. Pertanto il finale è stato più un rallentamento naturale della storia piuttosto che uno sprint inaspettato, della morale che "nessuno può cambiare", una volta formatosi il carattere, rimarrà quello. Più che correggere bisognerebbe venirsi incontro e accettarsi.
Per concludere un libro davvero incantevole e al quale perdono piccoli nei e che mi ha fatto una bella compagnia, leggerò sicuramente altro di Franzen.
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Commenti
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Mi accorgo che il testo non suscita in me quell'interesse e quella curiosità che inducono a scegliere un libro invece di un altro.
Un caro saluto
Chiara
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