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Pazzia o astuzia?
Io sono Kees Popinga, in procinto di compiere quarant’anni, lavoro da sedici anni nello stesso posto e vivo a Groninga. Sono l’emblema degli stereotipi sulla vita di media borghesia. Non sono un eroe, non sono una vittima, nemmeno un assassino. Non sono niente di niente, finché non ho visto il mio datore di lavoro Julius de Coster Jr. al Petit Saint Georges che si ubriacava scrupolosamente, voi non capite!
Tutte le certezze su ciò che ero e ciò che ho si frantumano in un istante.
Decido così di fare una partita di scacchi contro le mie abitudini.
“È evidente che il gesto di Popinga non è spiegabile se non con un accesso di follia. Quanto a sapere se in lui ci fosse predisposizione..”
“Per quarant’anni mi sono annoiato..ho guardato la vita come quel poverello che col naso appiccicato alla vetrina di una pasticceria guarda gli altri mangiare i dolci. Adesso so che i dolci sono di coloro che si danno da fare per prenderli. Seguiti pure a pubblicare che sono pazzo..dimostrerebbe..che il pazzo è lei, come lo ero io prima del Petit Saint Georges.”
Sono bravo a pensare e a ragionare. Ma era troppo tardi. Troppo tardi per tutto! Adesso capivo! Ero un dilettante? Se solo avessi potuto prepararmi..ecco perché i giornalisti non mi pigliano sul serio. “Se avessi voluto pochi giorni addietro avrei potuto far deragliare un treno che non è neanche difficile”.
La mente di Popinga comincia un po’ a vacillare rispetto a tutta la sua risoluta egocentrica astuzia. A meno che......Non siano gli altri a barare?
Peggio per loro.
“Sfido io! E se ad esempio Popinga lo avesse fatto apposta?”
Ed è solo l’ultima pagina, che stravolge tutto. Ma lascio a voi lettori, scoprire quale sia la verità sul caso Kees Popinga.
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