Dettagli Recensione
pensa di non morire e non morirai
Quanto sono grandi gli occhi di un bufalo che piange, quanto è nobile il cuore dell’uomo che- dopo tanta sofferenza- non riesce a restare indifferente ad un animale in lacrime?
Quanta pace c’e’ in un uomo e nel suo bufalo che si sostengono a vicenda muovendosi in sincronia, mentre le vecchie schiene si curvano trascinando l’aratro sulla dura terra.
“Anche se muori, devi vivere lo stesso” incoraggia il compagno in preda al terrore, dal profondo della trincea i soldati temono che la morte stavolta non li risparmierà.
Vivere! Scritto così, con quel punto esclamativo che non si sa se risalga ad un urlo di implorazione o ad un impeto di gioia. Entrambe le cose, probabilmente.
Con tratto incisivo, la scrittura limpida e scorrevole, Yu Hua ci conduce in una Cina rurale in estrema poverta’, lo fa attraverso il racconto di un vecchio contadino che ripercorre a ritroso la sua lunga vita. E’un realismo assoluto e meravigliosamente empatico quello che inscena l’autore, fatica e duro lavoro, la guerra, la fame, la critica al regime comunista ed al sistema delle comuni popolari. L’amore, l’amicizia, la tenerezza e la perseveranza.
In preda ai sussulti, il bambino si vede strappare le due amate pecore cui per anni aveva procurato erba fresca, mordendosi le labbra implora il caposquadra. Lo prega, lo supplica Posso tornare ogni sera ad abbracciarle? Ad abbracciarle…
I personaggi sono raffigurati con un’attenzione che rasenta l’affetto, quasi che Hua ami le sue creature, la sua voce e’ intrisa di stima e rispetto per l’uomo onesto e per colui che si impegna nell’espiazione dei propri peccati.
Il culto della famiglia sembra sapere mitigare anche il dolore piu’ profondo, donando a chi sopravvive un motivo di resilienza, per andare avanti nonostante tutto aggrappati all’ultimo brandello di bellezza e resistere e sperare e Vivere!
La madre sorride, lieta di avere una malattia incurabile, diversamente dove avrebbero trovato i soldi per le medicine. Sempre più piccola si avvolge sulle spalle del marito, sembra quasi serena.
“Come un prato verde che vacilla nel vento, vedevo la quiete ondeggiare in un luogo remoto.”
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
Ho letto molto di Mo Yan, che adoro, ma c'e' una violenza inaudita che io fatico a reggere nei suoi testi, spesso salto intere pagine perche' oltre il mio livello di sopportazione. Qui no. Mi pare un autore del calibro del piu' famoso collega, solo che fa intendere l'orrore senza costringerti a leggerlo.
Ti consiglio vivamente questo romanzo, io ne leggero' sicuramente altri.
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Finora ho evitato il celebre autore perché temevo di essere immerso in scene violente. Qui ne dai un'immagine di commozione con garbo. Forse è un libro che si discosta dalle altre opere dello scrittore?