Dettagli Recensione

 
Cambiare l'acqua ai fiori
 
Cambiare l'acqua ai fiori 2020-03-16 17:42:43 Mian88
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    16 Marzo, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

«L’albergo è l’inizio del viaggio. No, l’albergo è

Violette Toussaint è la guardiana. È lei che si prende cura delle tombe, è lei che custodisce le varie lapidi salutandole con un rituale cerimonioso dal quale è impossibile sottrarsi. Ed è ancora lei che in quel cimitero della Borgona vive quel che resta della sua vita. Apparentemente una donna poco incline alla cura del proprio corpo e del proprio abbigliamento, per sostituire la sobrietà di quel che generalmente la caratterizza con abiti sgargianti quando il turno giunge al suo termine ed ella si accomiata tra le mura della sua piccola e ricavata casina, è una donna che ha ricusato la cultura per molto tempo affidandosi al gesto e al sentimento, affidandosi alla “cura” e alla protezione di un uomo di dieci anni più grande di lei e avvezzo ad approfittarsi della sua ingenuità e mai al loro legame fedele. È una donna solare e dal grande cuore. Tra quelle mura conosce ogni abitudine, ogni rito che deve essere consolidato e portato avanti per onorare le anime che non ci sono più e mai rifiuta una parola di conforto o una parola gentile a chi ne ha bisogno. Del suo passato, tuttavia, non sappiamo nulla. Lo riscopriamo poco alla volta, lo ricostruiamo capitolo dopo capitolo in un lungo alternarsi tra presente e passato, in un continuo lasso temporale in cui veniamo catapultati in concomitanza con il prefigurarsi dell’arrivo di un poliziotto giunto dai lidi marsigliesi proprio per una onoranza funebre: quella di sua madre. A questa scomparsa, a questa dipartita segue una richiesta un poco strana in quanto la donna ha espresso la volontà di essere sepolta in quel paesino della Borgogna e per di più nella tomba di uno sconosciuto.
E così i legami tornano alla luce, riprendendo il proprio posto dopo un confinamento perpetrato tra oblio e oscurità, legami che si fondono e intrecciano con tante altre vite tra loro apparentemente discordanti e lontanissime quanto in realtà vicinissime perché tutte accomunate da difficoltà e insidie che hanno richiesto tempo, impegno, dedizione per essere medicate. A far da cornice a tutto uno sguardo ottimista, una prospettiva dedita a guardare il bicchiere mezzo pieno da parte proprio di colei che ha toccato gli abissi più profondi.
Per quanto la trama sia interessante e curiosa e per quanto gli intenti siano dei più apprezzabili devo però confessare di non essere riuscita ad entrare in sintonia con questo elaborato, anzi. Un primo elemento dissonante l’ho riscontrato nel risentire nel personaggio della protagonista l’essenza di un’altra antieroina, Renée, la portinaia del numero 7 di rue de Grenelle, il condominio teatro delle vicende del romanzo “L’eleganza del riccio”, un secondo elemento l’ho invece ravvisato nell’impostazione narrativa un po’ troppo prolissa, farraginosa e sinceramente ridondante. Arrivata intorno alle duecento pagine il lettore inizia a chiedersi cos’altro ci sia da dire nelle ulteriori duecento che seguono, il ritmo perde d’intensità e rallenta inesorabilmente al punto da mettere a dura prova il conoscitore. Per non parlare delle citazioni, delle frasi fatte espressione del pensiero di Violette che alla fine sembrano essere una raccolta, un prontuario quanto un quid in più atto ad avvalorare l’artifizio romanzesco. L’evoluzione della seconda metà è inoltre percepita quale eccessiva, fuorviante, discordante e quindi non in linea con quanto narrato nella prima. Stona, non poco. Ed è un peccato perché le carte in regola per riuscire ci sarebbero state tutte. Dall’idea al messaggio.

«L’albergo è l’inizio del viaggio. No, l’albergo è già il viaggio.»

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Consigliato a chi ha letto...
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Maria, le tue recensioni sono molto chiare ed equilibrate. Ritengo ben motivate le critiche verso questo libro lanciatissimo e fin troppo lodato.
1 risultati - visualizzati 1 - 1

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera