Dettagli Recensione
Un Edipo giapponese oltre il confine tra realtà e
Kafka sulla Spiaggia è un romanzo di Murakami, il mio primo suo romanzo (anche se il primo approccio con questo trasportante autore è stato la raccolta “Uomini senza donne”), leggendo il quale si rompe qualsiasi rapporto tra il mondo reale e quello del racconto. La sensazione di essere in un sogno vi accompagnerà per tutto il racconto dalle primissime pagine fino al finale, il quale vi sembrerà dopo averlo letto di saperlo già. Questo è l’effetto che vi dà la lettura di questa incredibile storia: collegare ogni cosa in maniera apparentemente insensata ed ingiustificata ma che tramite le diverse storie e i diversi personaggi vi risulterà naturale e normale. Particolare della narrazione è la (voluta?) non spiegazione di eventi e dettagli che vengono dapprima ripetuti e poi lentamente tralasciati dall’autore, senza che essi però lascino la vostra mente, che continuerà a domandarsi il perché di un’azione avvenuta 100 pagine prima o di un minimo dettaglio descrittivo. Il classico patto narrativo che andiamo a instaurare con il prossimo libro ogni volta che lo iniziamo qui non solo viene stravolto ma anche del tutto annullato perché si arriva a ritenere possibile tutto ciò che vi avviene come se fosse una storia veritiera. L’accenno di fatalismo c’è nell’opera tanto che, come spiegato prima, si arriva da un certo punto in poi a prevedere l’andamento del romanzo ma la narrazione in prima persona nasconde questa visione fatalista ponendoci nella mente e nelle riflessioni di Tamura Kafka, un quindicenne che fugge in cerca di sé stesso. La narrazione è su più piani, quello in prima persona riguardante Kafka, e quello in terza persona riguardante invece il vecchio, altro personaggio importante per il decorso della storia. Ma ora che ci penso bene, non ci sono personaggi di primo o di secondo piano, tutti concorrono in un modo o in un altro alla realizzazione dell’unico finale prescritto, senza che essi sappiano, in gran parte, di esserne partecipi. Il fantastico, il surreale, l’immaginario e l’inimmaginabile si fondono insieme sotto una prosa magistrale e trasportante tanto da renderci partecipi dello stesso romanzo e della stessa storia, delle vite e delle preoccupazioni dei personaggi. “Un romanzo fuori dal comune” lo hanno alcuni definito; di sicuro il “comune” non ha a che fare con questo meraviglioso romanzo, ma non vedo negatività in queste critiche, anzi soltanto motivi in più per leggerlo. Una rivisitazione del mito letterario di Edipo, trasportato in un mondo in cui onirico e reale si fondono assieme ad una bellissima e profonda resa di personaggi e situazioni che mantengono velature realistiche anche se dentro di essi si annida la “sostanza” dei sogni.
Indicazioni utili
Uomini senza donne
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