Dettagli Recensione
Stanza 404
Siamo tutti qui, medesimo pianeta, ma quanti piccoli mondi abbiamo creato attorno a noi. Confini invisibili e barricate ferreee che ci isolano dagli altri nelle nostre debolezze, nei nostri egoismi.
Una giovane giapponese siede sola in un locale, accompagnata da una tazza di caffè, un cappellino dei Red Socks calato in testa ed un grosso libro in cui è immersa.
Una stanza spoglia, un letto dove una ragazza esile e bellissima giace addormentata. I lineamenti delicati quasi immobili rivelano un sonno profondo. Interferenze sullo schermo TV, ma la spina e’ staccata dalla corrente.
Dopo l’arrivo dell’oscurità c’e’ il buio e ancora e ancora per tutta questa lunga notte che brulica di personaggi ammantati di mistero. Prima che la luce torni a rischiarare la città le vite di alcuni sconosciuti si intrecciano rivelando vizi o dischiudendo menti, infilando dita trepidanti ma avide nelle fessure di muri che aspettano solo di essere abbattuti.
Con scrittura rapida, asciutta e priva di estetismi Murakami ci rende spettatori di minuti che si accumulano nello scorrere delle lancette, siamo occhi inermi dietro una telecamera che ci allontana, ci obbliga a spezzoni che non sempre riusciamo a spiegarci. Poi i tasselli si ricompongono, il quadro è piu’ ampio, la visione nitida e noi, ipnotizzati dalle pagine, capiamo che anche la notte più lunga prima o poi si arrenderà all’alba. E allora, forse, saremo salvi.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
Non Mishima Yukio :-))
Non so, forse è questa il metro di giudizio di un libro, il suo valore: quanti e quali modi possa esser letto. Che ne pensi?
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Il tuo bel commento mi fa intuire che non dovrebbe appartenere al filone 'commerciale' che Mishima scrisse parallelamente ai suoi grandi romanzi.