Dettagli Recensione
Leggerlo vi scuoterà l'anima
CONTIENE SPOILER SULLA TRAMA NELLA SECONDA PARTE
Delitto e Castigo può essere considerato a mani basse uno dei capolavori della letteratura russa e mondiale. Il romanzo tratta di questo crimine commesso da un giovane e dal relativo “castigo” psicologico al quale l’assassino viene sottoposto, che va crescendo di pagina in pagina. Questo lungo castigo, che Pasolini paragona ad un vero e proprio Processo, come quello kafkiano, è accompagnato da eventi, incontri, dialoghi e riflessioni molto profonde che si basano ogni volta su ambiti diversi della natura umana, attraversando dunque l’anima e la mente. Nel romanzo rivive poi il concetto di SuperUomo Nietzschiano, o per meglio dire "previve", in quanto Dostoevskij sembra precorrere sia le teorie del grande filosofo tedesco ma anche l’aspetto e l’approccio psicoanalitico di Freud. Inoltre nel romanzo viene affrontato ogni tema dell’essere umano: dall’oppressione familiare, sentita dal giovane all’inizio del romanzo, all’amore per una donna che cerca di mascherare come odio, la non ricerca del sesso e dunque l’alienazione di sé stessi, l’importanza dell’amicizia in momenti difficili, il valore della moneta e del denaro, motivo iniziale del romanzo e scatenante per tutta la vicenda. Durante questo lungo racconto, l’autore permette a ciascun personaggio di enunciare delle teorie filosofiche, come quella dell’utilitarismo, fino ad idee politiche, riguardanti il progressismo dilaniante e il socialismo che andava affermandosi. Le lunghe digressioni riflessive permettono al lettore di immergersi completamente nell’universo russo dell’ottocento e anche di conoscere gli usi e i costumi dell’epoca, consentendo una maggiore comprensione dell’intera vicenda. Un altro elemento di nota è la presenza di molte figure femminili, ognuna diversa dall’altra, tramite le quali l’autore traccia i diversi tipi umani femminili e li mette a confronto, generando scontri di idee ma anche di modi di vivere e di affrontare eventi o emozioni.
SPOILER IN ARRIVO!
Poi colpisce molto come i diversi personaggi, in diverse scene (specialmente in una scena a metà del romanzo) sembrino predire la fine del romanzo, e convincere il lettore a seguire questa visione, che viene poi smontata dall’autore stesso, portando ad un finale inaspettato. Molto particolare anche la teoria del “delitto” dello stesso protagonista, il quale sostiene che l’umanità si divida in ordinaria e straordinaria e che quest’ultima, cercando di raggiungere un determinato ostacolo, può fare qualsiasi cosa per liberarsene; adduce poi ad un esempio,spiegando al suo interlocutore, Porforij, dicendo che se a Newton fosse stato impedito di pubblicare le sue scoperte da parte di cento uomini, egli li avrebbe sicuramente tolti di mezzo per andare avanti. Raskol’nikov sembra così equipararsi ai grandi uomini della scienza e della filosofia, credendosi dunque un superuomo e giustificando il delitto. Particolare del romanzo è anche l’atmosfera rarefatta del sospetto continuo che diventa culminante verso la fine del romanzo quando, dopo aver rivelato a Sonja la verità sul delitto, Raskol’nikov scopre che sia Porforij che Svidrigajlov sono a conoscenza del delitto e di tutte le informazioni a esso correlate. Da notare anche i riferimenti artistici alle opere di Raffaello, artista ammirato dall’autore russo. Per concludere si può affermare che Delitto e Castigo sia un romanzo trasportante e che sia in grado di metterti in discussione e di porti domande nuove, riflettendo sui diversi concetti espressi lungo il racconto. Il romanzo di un uomo che, avendo ucciso per fuggire la sua storia, la rincontra e, non potendo più fuggire, accetta la sua sorte fino alla fine per poi riuscire a cambiare e a divenire colui che voleva da sempre essere. Leggere questo romanzo vi cambierà o in qualsiasi altro modo vi scuoterà e vi farà scoprire tante cose che sono in voi e che per volontà o per caso ancora sono celate.
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Commenti
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E' difficile dire quale sia il capolavoro dell'autore : questo? "L'idiota" ? " I demoni" ? o altro?
Emilio, anche io ci penso a una rilettura di L'idiota. :-)
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Non sapevo della riflessione di Pasolini che tu ricordi, e che riconduce a Kafka. Preziosa.