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Il signor Cardinaud
 
Il signor Cardinaud 2020-02-26 09:17:34 Mario Inisi
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    26 Febbraio, 2020
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La via crucis del marito tradito

Il signor Cardinaud è un libro interessante come argomento e come punto di vista. Un marito abbandonato dalla moglie con due bambini piccoli decide di rintracciarla e di riportarla a casa. La donna tra l’altro sparisce senza un biglietto di spiegazione con i soldi del mutuo, lasciandolo nei guai con il pagamento, con l’organizzazione della casa e costringendolo a chiedere notizie in giro facendoci la figura del fesso. Il fatto di dover chiedere prestiti, ferie, di subire gli sguardi curiosi e le battute della gente sono visti come una sua via crucis personale. Il punto di vista è interessante, come è interessante il suo desiderio di riprendere la moglie senza rancore e senza nemmeno desiderio di vendetta. Però ho trovato la scrittura troppo povera.
Il protagonista non suscita particolare simpatia. Il rapporto con la moglie ha delle ombre. Il suo amore per lei sembra come quello che uno può avere per un soprammobile che vuole assolutamente avere in casa costi quel che costi. Ma non ci vedo comprensione, anzi ci vedo la volontà di non comprendere e di non parlare per non sapere e per evitare di guardare le cose in faccia dando loro un nome. Perciò il rapporto con la donna è fatto di silenzi e di abitudini, di cibo preparato in un certo modo, di bambini educati in un certo modo.
Mi sarebbe piaciuto che l’autore indagasse più a fondo sulla psicologia di lui e di lei e sul loro matrimonio. La figura di lei è inanimata, pare un oggetto sia per il marito che per l’amante e anche per il lettore, priva di volontà e di sentimenti nei confronti dei figli, del marito e dell’amante: una figura grigia, vuota come una bambola. E poi l’amante mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio. Troppo facile dire che è il peggiore uomo del mondo. La lotta tra il bene e il male ha qualcosa che non va quando il male è tutto da una parte e il bene solo dall’altra. Insomma, Simenon è un autore dallo stile cristallino, netto, efficace, sintetico. Ma, la lettura di questo scrittore di gialli, mi ha lasciato tante curiosità insoddisfatte, per cui mi è sembrato di avere letto un giallo senza una soluzione. Credo che l’autore per le sue caratteristiche sia più tagliato per il romanzo di genere.

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Un libro che lascia insoddisfatti, insomma...
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Mario Inisi
26 Febbraio, 2020
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Forse è l'autore che non mi soddisfa. Non mi piace che il cuore dei personaggi resti in ombra. Peccato perchè la storia mi pareva intrigante e pure l'insolito punto di vista. Comunque il libro è gradevole, interessante, ma manca qualcosa per renderlo vitale. Per questo dico che forse Simenon è più adatto alla scrittura di genere. Ma non ho letto altri libri, perciò non posso esprimere certezze.
Mi sembra un libro tipicamente simenoniano, è proprio un suo marchi di fabbrica. Comunque non lo abbandonare, ha scritto secondo me libri molto riusciti, tipo "La scala di ferro", "Il fondo della bottiglia" o "Le persiane verdi". Di lui va molto apprezzato, secondo me, il rigore logico con cui conduce la trama dall'inizio alla fine. Spesso rileggendo il primo capitolo dopo aver finito il libro, ci si accorge che già ci aveva detto tutto.
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Mario Inisi
27 Febbraio, 2020
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...manca qualcosa, ma non nello stile. Un po' di spessore ad alcuni personaggi e vicende per i miei gusti.
siti
27 Febbraio, 2020
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Mario, molti li ha scritti in grande fretta, magari ci si è dedicato poco.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
28 Febbraio, 2020
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Può darsi, lo conosco troppo poco per dirlo.
6 risultati - visualizzati 1 - 6

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