Dettagli Recensione
Scandalo per benpensanti
Il clamore mediatico che questo libro ha suscitato deve aver divertito molto Houellebecq, se è vero che il chiasso maggiore è stato fatto da quegli intellettuali o pseudotali che scrivono da blog e giornali e che, fanatici di un’impostazione critica del tutto avulsa dalla realtà storica attuale, tirano fuori marxisti in lotta con le destre, fascisti in lotta con le sinistre, musulmani agguerriti e conquistatori, cristiani effeminati e sottomessi, e tutta un’altra serie di categorie politico-estetico-religiose che, confesso, urtano quanto di urtabile esiste in me. Eppure sono quegli stessi intellettuali non già radical-chic, ma spenti e consumati nelle logiche più claustrofobiche del loro studio iperspecialistico, che Houellebecq bersaglia per tutto il romanzo, specie nei punti più riusciti. Per questo, devo riconoscerglielo, il libro, a posteriori, funziona.
Tre storie si intreccino e richiamano: la parabola religiosa di Huysmans, celebre autore di “À rebours”, manifesto dell’estetismo, la storia del protagonista, esimio studioso dello stesso e docente universitario e l’ascesa dei Fratelli musulmani che prenderanno il potere in un Francia pronta a cedere su ogni piano della cultura. Questo tre filoni, non sempre ben intrecciati e sufficientemente fluidi nel passaggio l’uno nell’altro, condividono in realtà un tema in comune, che è quello della fuga dal mondo. Come Des Esseintes, il protagonista del romanzo di Huysmans, anche il personaggio di Houellebecq consuma una vita spenta circondato dall’estetismo più esotico, alla ricerca di un senso da trovare forse nella fede; ma anche la Francia cerca una fuga dal mondo in un altro equilibrio, in un’altra cultura. C’è tanto, troppo fumo in questo romanzo, così eccessivo a volte da aver indotto in tentazione più di qualche critico e sviato diversi lettori; credo che fosse in fondo questo lo scopo di Houellebecq, realizzare nel reale quello che descrive nel libro. Eppure la qualità puramente letteraria di “Sottomissione” risente di tutti questi depistaggi, di tutta questa fumosa sovrabbondanza, perché il punto, zigzagando continuamente, rischia più volte di perdersi. Ecco bisogna scollare la struttura dalla sovrastruttura e cercare, in fondo, il tema più proprio del libro, che mi sembra essere, molto più prosaicamente, la ricerca di una pacificazione, di una garbata tranquillità, di una quiete magari borghese ma non borghesizzata. Tutto il resto è critica sociale, ironia politica, scandalo per i benpensanti.
Non a caso la scena più riuscita del romanzo (riuscita proprio perché silenziosamente vera), è quando molto prima della presa del potere dei musulmani, il protagonista discute di massimi sistemi con il marito di una sua collega di università. Mentre sono impegnati in voli pindarici e arguzie geopolitiche, lascia il segno l’immagine di questa donna che non viene mai fatta parlare (nonostante sia appunto una docente universitaria), ma che semplicemente porta piatti a tavola, con le lodi delle figure maschili. È in questo vuoto di parole assordante che Houellebecq si dimostra un bravo scrittore, nel realizzare che la distopia è avvenuta prima ancora della distopia, prima ancora dei musulmani; è che quello che segue è già nell’animo di ognuno.
Un romanzo che sconta il suo voler essere provocatorio e che soffre di uno stile non all’altezza (stendo un velo sulle scene di sesso che sono scritte davvero male e penso più per goffaggine che non per precisa volontà), che avrebbe potuto fare a meno anche dei musulmani in effetti, ma che raggiunge, oltre il valore del libro, lo scopo: deridere chi trova finto lavoro nella chiacchiera, gli opinionisti, chi non ha niente di meglio da fare. Croce deleteria di un sapere sempre più frammentato, sempre più gelido, sempre più masturbazione dell’ego.
Indicazioni utili
Commenti
15 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Ordina
|
Sì, si diverte. Concordo che non è proprio riuscitissimo, io l’ho trovato anche cervellotico, come ti dissi e ne risente il risultato. Scene di sesso, pure goffo, qui ti è andata di lusso...c’è di peggio negli altri, tranne che ne “La carta e il territorio” in cui si è dato una calmata! Bella e accurata recensione!
15 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |