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Il bufalo che piange
Altro bellissimo libro, bello come Cronache di un venditore di sangue. Alcune immagini sono le stesse nei due romanzi: l'ospedale, il sangue, gli spaghetti, la fame, la confisca delle pentole, la cucina comune, la confisca dei pochi beni, la malattia. Però, nelle cronache di un venditore di sangue c'è più marcato l'aspetto di favola e l'umorismo è più spinto. In questo romanzo invece Yu si sforza di guardare la vita negli occhi, anche nei suoi aspetti più amari come la perdita delle persone amate. L'amore che riempie la vita dei protagonisti diventa affetto e pace, qualcosa che si protende oltre il tempo al di là del tempo, che non si interrompe con la morte. Il modo di guardare il mondo di Yu, la sua tensione all'anima delle cose e la sua noncuranza per la superficie dell'esistenza, il valore che hanno per lui la famiglia, l'amicizia e gli affetti aprono il cuore e la mente verso orizzonti meno angusti. Il finale con il bufalo che piange, cui il protagonista dà il suo stesso nome, Fugui, io 'ho trovato geniale. Le ultime pagine poi spiccano nella bellezza del finale, perchè sono proprio eccezionali. I romanzi di Yu sono pieni di critica al regime comunista cinese, piene di ironia. Ma la sua è una ironia buona, non caustica nè tanto meno feroce. Ha qualcosa di candido ma non è mai banale. Riporta a una dimensione interiore di purezza e di calore umano. Yu ha una grande fiducia nella vita e nella bontà dell'uomo che supera le storture del regime. Le persone che cercano il loro tornaconto diventano caricature, così come gli esecutori senza cuore degli ordini del partito. Sul male Yu ci ride, come se il male togliesse spessore ai personaggi, rendendoli ridicoli. Leggere l'autore fa bene al cuore.
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Commenti
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Bellissimo commento ad un libro meraviglioso che spero di leggere entro l’anno. Ciao
Il commento e' molto bello, spero il libro sia all'altezza.
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