Dettagli Recensione
La vita è un palcoscenico
La casa editrice Fazi sta recuperando le opere di Angela Carter, una scrittrice e giornalista britannica poliedrica che ha lasciato libri fantasy/noir, opere teatrali, romanzi. Poco prima che un cancro la stroncasse, stava lavorando ad un sequel di Jane Eyre.
“Figlie sagge” è stato pubblicato in Inghilterra nel 1991, ma in Italia l’opera è apparsa nel 2016 e fa parte della collana “Le strade” della Fazi.
La figlie “sagge” (l’aggettivo è quanto mai lontano dal significato comune) sono Dora e Nora Chance, gemelle settantacinquenni irriverenti, ex ballerine e cantanti dell”avanspettacolo, cresciute dal lato sinistro, quello sbagliato, del Tamigi, “la sponda bastarda”. Sono figlie naturali, mai riconosciute, di Melchior Hazard, il più grande interprete dei personaggi del teatro shakespeariano di tutti i tempi, vissuto quindi nella parte più elevata e splendente della notorietà televisiva.
La voce narrante è Dora:
“Le signorine Dora e Leonora, cioè le vostre affezionatissime, sono, naturalmente, le figlie di Sir Melchior Hazard, sebbene, ehm, di nessuna delle sue mogli. Siamo, come si dice, le figlie naturali, come se soltanto le coppie non sposate lo facessero secondo natura. Le sue figliole mai-da-lui-ufficialmente-riconosciute, e nate, per uno strano caso, nello stesso giorno del suo compleanno”.
Ebbene sì, il romanzo, diviso in cinque capitoli, come gli atti di ogni opera teatrale che si rispetti, si apre con l’invito alla festa compleanno rivolto alle ormai anziane Lucky Chance da parte loro centenario e monumentale padre Melchior: è il 23 aprile.
Melchior e le sue figlie non riconosciute sono nati nello stesso giorno in cui è nato Shakespeare! Gli omaggi e le citazioni del Bardo costellano il libro e, unite alla penna magica della Carter fanno di questo romanzo un’opera divertente e indimenticabile.
I personaggi sono veramente tanti, all’inizio si fa un po’ fatica a non confondersi, ma sono così ben delineati che l’ostacolo iniziale viene subito aggirato. Come si fa a non impazzire per Nonna Chance, la donna che ha assistito la mamma di Dora e Nora mentre le dava alla luce morendo? Questa Nonna, che si è accollata il compito di allevarle e crescerle come figlie sue, dando loro il suo cognome, è una donna forte, che sa il fatto suo, una vegetariana, nudista, naturalista convinta...trasmette loro sicurezza, affetto, forza d’animo. Coglie in loro, ancora bambine, l’innato talento per il ballo e il canto e paga la loro istruzione. Abbiamo poi uno “zio” tutto speciale, a sua volta gemello dell loro padre, e che si chiama Peregrine (Perry per gli amici): quest’uomo enorme, muscoloso, alto, possente si prenderà cura delle gemelle, riconoscendole “ufficiosamente” come proprie e inviando loro ogni sorta di regalo. Ci sono poi gli amori di Dora e Nora, ma sono sempre personaggi di passaggio, che spariscono dopo poche pagine, perché il loro vero amore è...Melchior, il papà che continua imperterrito ad ignorare quasi non esistessero e l’amore tra sorelle che, nonostante le differenze, è il cemento che tiene insieme il loro mondo.
Tantissimi personaggi che non cito per dare a voi il piacere di scoprirli e di affezionarvi a loro. Certamente la Carter era una femminista convinta e nel romanzo i personaggi maschili sono deboli, una debolezza anche nella volontà e negli intenti, alcuni sono addirittura ridicolizzati!
Un romanzo che ho molto amato. Caleidoscopico, avvolgente, esilarante, con uno stile magnetico che tiene incollati alla pagina, lasciandovi spesso il sorriso sulle labbra, nonostante tematiche delicate che, pur portate all’assurdo e al grottesco, sono attuali. Dietro il turbinio delle paillettes e dei lustrini, dei corpi e dei sorrisi perfetti anche oltre la mezza età, c’è la trasposizione della realtà dei nostri giorni, con le sue ipocrisie e le sue amarezze.
Indimenticabile!