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Libro dalla serie Doccia Fredda
E’ successa una cosa strana con “Serotonina”, non mi è piaciuto per nove decimi del libro, mi ha annoiata, l’ho trovato poco armonioso e molto politico, ma poi arriva alle pagine finali e mi stende al tappetto. Recupera con una scarica unica e potentissima tutto ciò che prima mi è mancato e ti lascia, come lettore, esausto e senza forze. Se la prima parte era un po’ divertente, man mano che si va avanti rimane solo il cinismo e la tristezza, una profonda tristezza dovuta a una impossibilità di reagire davanti ad un male di vivere creato soprattutto dalla società sempre più omologatrice. Il tema della depressione è molto ben sviluppata e a mio parere è l’aspetto che più scuote nel libro, solo con David Foster Wallace in “infinite Jest” ho provato un così forte coinvolgimento del lettore nello stato del protagonista.
Dostoevskij dice che “la bellezza salverà il mondo”. Houellebecq invece non se ne fa niente della bellezza intesa come arte, cultura, intelligenza o semplicemente il culto della bellezza astratta, per lui è solo l’amore ad avere una possibilità a salvarci. Possibilità che è una su mille perché la società odierna con i suoi meccanismi, l’allontana sempre più.
Bellissimo finale con il duello ideologico tra Proust e Thomas Mann, i due scrittori che più mi hanno arricchita. Grande autore Houellebecq che in questo libro sembra aver giocato a carte con me in modo molto astuto: quando pensavo di aver la vittoria in mano e lo avevo ormai quasi bocciato ecco che tira fuori tutte le carte vincenti e chiude in vittoria.
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Commenti
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Quest’anno mi sono molto avvicinata anche a questa realtà. Per dirti lo shock che per me ha rappresentato Serotonina. Ho fatto una grande fatica a superare gli arricciamenti di naso che mi venivano spontanei. Tuttavia, a me piace perché lo trovo al di là di tutto, schietto e sincero. Senza costruzioni e politiche di marketing. Durante le presentazioni del libro umanamente è proprio come appare nei libri. Emaciato, sigaretta in bocca, trascurato sembra uscito da qualche ospedale ... soprattutto colpisce perché non è mai sciatto e nell’esprimersi sceglie con molta cura le parole da usare, impiega tempo per ogni libro che scrive. Come dire, lo sento vicino, nonostante appaia viscido e maniaco, alcune volte. Se ti va corri subito verso “La carta e il territorio”, Premio Goncourt! Bellissimo anche più di questo
Houellebecq è un autore che mi incuriosisce, ma che non ho ancora approfondito.
Ho "Le particelle elementari" nella mia personale libreria, e aspetta di essere letto da un bel pò di tempo.
Hai letto anche questo libro? Cosa ne pensi?
Rivolgo la stessa domanda anche agli altri utenti che stanno partecipando nei commenti.
"Le particelle elementari " è un buon libro, ci sono tematiche interessanti, è stato molto apprezzato, ma per il mio gusto personale, ho trovato genialità ne "La carta e il territorio". L'idea di fare delle carte Michelin un'opera d'arte è pazzesca, inoltre, come Carrère per certi versi, si inserisce tra i personaggi...
Consigliare o decidere di leggere Houellebecq è sempre un rischio, come vedi tu, non è facile qualificarlo. A me piace molto però!
Ciao
Ho due romanzi anche dell'altro autore francese che hai citato, Carrère.
Ovvero "L'avversario" e "Limonov", che mi sono prefissato di leggere nei prossimi mesi.
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