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Viaggio inevaso
Una lunga intervista, lasciata al potere del web, la vita, i misteri e le ansie di uno scrittore in crisi di ispirazione, ingabbiato nella solitudine di una scrittura che non riesce più’ ad affrontare. Famiglia, amicizie, amori, impegno politico, sogni, speranze, dolore, porzioni di se’ che inseguono un cammino di senso, sfogo di un’ anima persa, sintesi di un cammino a metà.
Un amore lungo, datato, la possibilità di essere diventato scrittore per conquistare il cuore di Dikla, pagine e pagine divenute una lunga lettera d’ amore di cui lei è la destinataria.
Pensieri che volano senza una destinazione precisa, quanti dedicati all’ amico Ari che lotta per la vita in ospedale, quanti ad una moglie che continua a tenerlo a distanza, a donne che non sono lei, ad una figlia che se ne è andata in collegio e non gli vuole più rivolgere la parola?
Vive con la paura di perdere l’ ispirazione, di perdere Dikla ed i bambini, di beccarsi un attacco cardiaco e non sopravvivere, impaurito dalla facilità con cui le cose in Israele precipitano nella violenza, impaurito dalla possibilità di una guerra e che sia una guerra civile.
La realtà svela che ci vuole più coraggio ad ascoltare che a raccontare storie e che ci si rifugia in frasi belle quando non si ha il coraggio di dire la verità. L’ oggi significa tre figli, una casa, una famiglia ed un pensiero che ritorna, se tutto questo cadrà in pezzi quale importanza attribuire alla scrittura in una nuova forza che allontana l’ uno dall’altra e che è più forte del proprio rapporto di coppia?
Un matrimonio che pare dissolversi, due giovinezze trattenute l’ una nell’ altra e di colpo lasciate andare, figli che sono tutto il proprio mondo, una distimia aumentata da quando Shira, la grande, se ne è andata a vivere in un Kibbutz.
L’ intervista continua, storia nella storia che prende forma e si trasforma, cammino da cui non si riesce ad evadere, epilogo di un cortocircuito mentale, ma in questi giorni non si ha altro a cui aggrapparsi dal momento che la scrittura è anche un risarcimento per quello che non si è vissuto.
In generale si soffre la difficoltà di stare con il mondo, dentro gli avvenimenti, venti anni a scrivere invece di vivere ed ora questo blocco, una situazione famigliare precaria, destinata al tramonto e la necessità di non deludere quei lettori che si sono costruiti un’ immagine nella testa e che credono lo scrittore una brava persona.
Ecco allora che il dubbio rimane, alcuni dei fatti successi davvero, alcuni si ha il terrore che possano accadere, alcuni si desiderano ed altri riguardano Ari e lo scrittore scandinavo Alex Wolf...
Un testo che a mio avviso ricerca identità ed originalità inevase, di certo non sovrapponibile ai celebri romanzi del passato, con trame ed intrecci di profili e caratteri psicologici all’ interno di un universo relazionale complesso in una miscela psico-reale-narrativa (“ La trama dei desideri “ e “ Tre piani “ ). Qui si crea e si mostra una ricostruzione ed esposizione dei fatti e di un pezzo di vita, pubblica e privata, perdendo l’originalità della propria scrittura, l’ invenzione di trame ed intrecci al limite del possibile, con protagonisti che rispondono a precise identità e dotati di una delicatezza dosata, un equilibrio ed un rispetto per i sentimenti stessi proprio di chi li conosce a fondo ed e' avvezzo a parlarne.
Nella riconoscibilità di linearità stilistica e di temi già’ noti, mancano una certa vivacità espositiva e cambiamenti di rotta che nascondano i segreti della propria vulnerabilità inseguendo un’ intimità spesso negata, riducendo e riproducendo una lunga e monocorde esposizione autoreferenziale al limite della banalità. .
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Dopo "La simmetria dei desideri", libro ben strutturato ma che ho trovato ancora 'immaturo' come piuttosto immaturi sono i suoi protagonisti, non ho più letto altro dell'autore.
Pensavo che col tempo traesse giovamento. Vedo però che di questa lettura non sei stato entusiasta.
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