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Mia nonna saluta e chiede scusa
 
Mia nonna saluta e chiede scusa 2019-12-06 13:15:35 ofranca
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ofranca Opinione inserita da ofranca    06 Dicembre, 2019
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I sogni, la fantasia per ripare la realtà

" Maud prepara i sogni, perché quando il buio è troppo grande per farcela, e troppe cose si sono rotte in troppi modi perché si possano riparare, Maud non sa davvero che arma usare se non i sogni.
Quindi fa così. Un giorno alla volta, un sogno alla volta. Si può pensare che sia giusto e si può pensare che sia sbagliato. E di sicuro si ha ragione in entrambi i casi. Perché la vita è sia complicata che semplice.
Per questo esistono i biscotti."
Ho scelto questa frase per introdurre il libro. Una frase che può sembrare incomprensibile, ma che secondo me rappresenta l'essenza del romanzo: una splendida esperienza di lettura dai toni magici, fiabeschi ma anche molto terreni.
Parlare di questo libro è davvero difficile perché dentro di me appena ho chiuso l'ultima pagina sono esplosi due sentimenti contrastanti: la tristezza di sentirmi orfana di una lettura meravigliosa, la gioia per aver avuto la fortuna di incontrare questo scrittore e questo libro che si legge tutto di un fiato e le 400 pagine scorrono veloci veloci senza lasciare mai spazio per un pausa.

La voce narrante è quella di Elsa la bambina di quasi otto anni che si ritrova ad affrontare la morte della nonna, una nonna speciale, diversa così come lo è Elsa.
La diversità e non solo visto che di temi nel romanzo ce ne sono tantissimi, è il tema preponderante del romanzo. La diversità è sinonimo di speciale.

La diversità di Elsa che in quanto tale viene perseguitata dai bambini della scuola che lei chiama "Intelligentoni".
"Non c'è niente di male a essere una bambina diversa, la nonna diceva che solo le persone diverse cambiano il mondo!"
"Elsa invece è diversa. E se i superpoteri fossero una cosa normale ce li avrebbero tutti."

La diversità della nonna:
"La nonna ha settantasette anni .... Dicono che la nonna sia pazza, ma in realtà è un genio. E' soltanto un pò fuori di testa. Faceva il medico, ha vinto dei premi ... Andava nei posti peggiori del mondo nel momento in cui tutti gli altri scappavano, salvava vite umane e si batteva contro il male in ogni angolo del pianeta. Come fanno i supereroi. "

"La nonna di Elsa viveva ad una velocità diversa dagli altri. Funzionava in modo diverso. Nel mondo reale nell'ordine, lei era il caos. Ma quando il mondo reale crolla, quanto tutto diventa caos, a volte le persone come la nonna possono essere le uniche che funzionano. Era il suo superpotere."

"Tutti i bambini di sette anni si meritano dei supereroi. E' così e basta. E chi non la pensa così è fuori di testa.
La nonna di Elsa lo dice sempre."

La diversità degli inquilini del palazzo di Elsa, ognuno con il suo superpotere, che potremmo riassumere per noi intelligentoni: ognuno con le sue qualità.
Con la morte della nonna e per volontà unilaterale della nonna Elsa si trova, senza deciderlo, a seguire una caccia al tesoro.

Elsa deve consegnare delle lettere ad ogni inquilino dello stabile, in ogni lettera la nonna appunto saluta e chiede scusa.
Le scuse della nonna sono legate al suo vissuto e mano mano Elsa scoprirà le diverse storie reali, intrecciate tra loro di ogni inquilino. Una serie di scoperte che permetteranno ad Elsa di ridipingere il quadro della vita della nonna prima della sua nascita e che non la lasceranno indifferente.
Il lettore accompagna Elsa in questo viaggio, mano mano tenendole la mano, standole dietro, osservando con i suoi occhi, ascoltando con le sue orecchie, rimanendo incollato alle pagine.

E Backman ci regala una storia ed una fiaba, perchè ogni personaggio nella realtà è identificato con un personaggio del mondo fantastico e fiabesco, anzi dei mondi fiabeschi (ben sette) che la nonna ha raccontato ad Elsa nel corso della sua infanzia attraverso il loro linguaggio segreto.
Backman è magistrale nel passare da un piano all'altro: dalla fiaba alla realtà e viceversa:
" Elsa non sa se questo significhi che la nonna ha preso tutte le sue storie dal mondo reale e le ha ambientate a Miamas oppure se le storie di Miamas sono diventate così vere che le creature sono arrivare fino nel mondo reale..."
" Elsa si ricorda che la nonna diceva sempre che "le fiabe migliori non sono mai del tutto vere e mai del tutto inventare" Era questo che intendeva dicendo che sfidano la realtà. Per la nonna non esisteva niente che fosse al cento per cento l'uno e l'altro. Le fiabe erano del tutto reali e al tempo stesso del tutto irreali."

La scelta della nonna di raccontare ad Elsa una fiaba, tante fiabe, un mondo di fiabe come metafora del mondo reale nasce dal fatto che la realtà supera di gran lunga la fantasia e le storture della realtà vissute dalla nonna medico possono essere raccontate ad una bambina solo attraverso le fiabe e forse anche la nonna riusciva a superare il dolore e la sofferenza della realtà sublimandola con le fiabe per poter continuare ad aiutare le persone nel mondo e non soccombere al dolore ed alla perdita:
"Il più grande potere della morte non è far morire le persone, ma far desiderare a quelle che rimangono di smettere di vivere."
Ad un certo punto infatti Backman scrive:
"E' troppa realtà per una bambina di quasi otto anni. Troppa quasi per chiunque di quasi qualunque età".
Elsa è un personaggio fantastico.
La nonna è un personaggio fantastico ma all'inizio non lo avevo compreso perchè le bizzarre trovate della nonna mi lasciavano interdetta, sospesa, da brava intelligentona non riuscivo a dare un senso a tutti gli "eccessi" della nonna.
Ma Backman ce lo dice subito, lo spiega con grande chiarezza, nelle primissime pagine del libro:
"La nonna è una di quelle persone che ci si porta in guerra."
"La nonna è al suo fianco. Le impedisce di chiedere scusa. Le impedisce di prendersi la colpa. La nonna non dice mai ad Elsa di fregarsene ..."

E mi chiedevo: come può una nonna portare la nipote, anzi spingere la nipote in guerra con quei coetanei che la perseguitano, sarebbe meglio far finta di niente.

Poi leggendo il libro ho compreso, ho capito: la nonna è un personaggio fantastico, lei difende la nipota ma soprattutto la diversità.
E' la diversità che ci rende unici, speciali, supereroi, persone che possono fare la differenza e se tale diversità viene perseguitata non è possibile stare zitti e subire o peggio fare finta di niente.
E la nonna non lo fa mai: "I classici della nonna erano sempre per Elsa"
Tutte quelle che noi intelligentoni definiamo "bizzarre trovate" sono fatte dalla nonna con un unico scopo fronteggiare chiunque o qualunque cosa possa distruggere la diversità, la diversità che ci rende unici. Ad ognuno il suo superpotere che deve essere difeso, custodito, valorizzato, utilizzato.

" E' davvero impossibile essere furibondi con qualcuno che è pronto a diventare un terrorista per la propria nipote"

Elsa ad un certo punto riconosce che gli "intelligentoni" ce l'hanno tanto con lei probabilmente perché lei li affronta e non si sottomette, lei protegge la sua diversità e questo lo ha imparato con la nonna.
Del resto la stessa nonna ha dovuto combattere con chi voleva farla fermare, arretrare, smettere di utilizzare il suo superpotere, quello di saper salvare vite umane nel caos e nel buio più profondo. Ed è proprio la mamma di Elsa che le dice:
"La gente non avrebbe mai detto che tuo nonno era un cattivo papà se fosse stato lui a girare il mondo per salare vite invece che tua nonna..."

La nonna ha dovuto lottare anche con il proprio senso di colpa per aver dovuto lasciare la sua unica figlia, la mamma di Elsa, per intraprendere i lunghi viaggi nel mondo nella sofferenza, nella morte perchè lei è un medico e ha il dovere di andare dove la sofferrenza chiama.
La nonna e la mamma di Elsa, madre e figlia, due essere così vicini e nello stesso tempo così diversi nel modo di vivere. Una figlia organizzata, pragmatica, terrena, una madre che sa dare il meglio di sè solo nel caos e che vive apparentemente in modo caotico e quasi fantastico.
Ecco quindi che la caccia al tesoro di Elsa diventa anche il modo con cui la nonna chiederà scusa alla sua unica figlia ed Elsa lo capisce quasi da subito:

"Dobbiamo consegnare tute le scuse della nonna per la mia mamma. Perché spero che le ultime scuse siano per lei."


Una storia piena di sorprese, in continuo divenire dove la fantasia e la realtà si intrecciano, dove il mondo fiabesco ed il mondo terreno si alternano continuamente, dove compaiono tanti e diversi personaggi, una storia unica, speciale, fantastica, da leggere.
Spero che anche voi possiate scoprire Elsa e la nonna ed amarle, come ho fatto io.
Spero che possiate incontrare la bellezza delle parole di Backman il cui superpotere è saper regalare al lettore un'esperienza di lettura unica.

E chiuso proprio con le sue di parole:

" Perchè per certi versi si può ben dire che tutto quello che capita alle persone di questa fiaba una volta che è finita è molto complicato, ma per altri versi si può dire che non lo è affatto. Perché la vita è molto complicata e molto semplice allo stesso tempo. Per questo esistono gli stati di Facebook"

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