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La clausola del padre
 
La clausola del padre 2019-12-05 10:43:24 Mian88
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    05 Dicembre, 2019
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Contemporaneità

La prima caratteristica che colpisce de “La clausola del padre” è la scrittura: l’opera è infatti caratterizzato da una narrazione precisa e meticolosa ma anche fluida e profonda che ha il dono di saper accarezzare il lettore e di condurlo tra le varie pagine con naturalezza. Khemiri, in questo scritto, parla di vite, di famiglia, di uomini e donne, di dettagli fatti di piccoli frangenti, di aspetti di umanità e vita che portano per un sentiero di intimità in cui ciascuno può riconoscersi e in cui ciascuno riesce a rivivere frangenti della propria stessa esistenza.
È un libro, semplicemente, sulle relazioni. Entriamo nella realtà di questa famiglia che ci accompagna per poco più di una settimana, ne facciamo parte, le sentiamo nostre queste situazioni. Osserviamo le varie vicissitudini da diversi punti di vista seppur mantenendo sempre un occhio di riguardo alla figura di questo padre/nonno che rappresenta il filo conduttore, la linea portante, il fulcro dell’intero componimento.
La trama, dal suo canto, è solida e capace di rimescolare le varie carte tanto che mai niente è scontato o come appare in una prima analisi in superficie.
Un libro sulla contemporaneità che sa offrire tanto, che arriva e che invita a molteplici riflessioni.

«La bambina si svegliò. Aprì gli occhi grigio-azzurri e li guardò con quell’espressione a metà tra il campione di kung fu e il gattino cieco appena nato. Non ti rovineremo mai come hanno fatto i nostri genitori con noi, disse lui solleticandole il pancino vicino al moncone di cordone ombelicale. Ti rovineremo in modo completamente diverso, concluse lei carezzandole la testolina rugosa. (p. 213)»

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Commenti

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Ciao Maria! Bella la citazione finale. C'è questa figura di genitore nella letteratura che non sempre viene vista come figura protettrice e amorevole ma anche come figura distruttrice, nemica. Bernhard, autore che probabilmente saprai che amo e magari ti avrò pure stancata a furia di nominarlo, trova nei genitori i primi nemici, soprattutto nella mamma e condanna chi mette al mondo figli, considerandolo un atto di egoismo. Vedo che anche questo libro presenta questa sfumatura.
In risposta ad un precedente commento
Mian88
07 Dicembre, 2019
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No che non mi hai stancata, anzi. Questi dialoghi sono ciò che più amo e che spesso più mi mancano quando non ho il tempo materiale di accedere al sito. La figura paterna è un qualcosa che ha sempre affascinato anche me proprio per le sue molteplici accezioni. E così come interessante è il ruolo del padre in senso negativo, altrettanto lo è quello della madre osservato dalla medesima prospettiva. :)
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