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il tempo, la luce, la vita
Un romanzo che lascia trasparire la vena poetica dell’autore, “Luce d’estate ed è subito notte” di Jón Kalman Stefànsson, è una profonda riflessione sul significato della vita, sulle dinamiche che segnano l’esistenza umana. Il tempo appare dilatato in questo luogo remoto in terra d’Islanda, dove il clima, la luce e il buio condizionano il carattere e l’umore degli individui.
Un mondo apparentemente minimalista, in cui si muovono piccoli antieroi, che si dibattono tra realtà e immaginazione, i cui sogni naufragano spesso in un mare di delusioni e inganni. Amore, morte, sesso sono i temi ricorrenti di questo romanzo, come è giusto che sia in un’opera che ci parla della vita attraverso personaggi diversi tra loro, che condividono tuttavia l’appartenenza ad una terra che sembra più vicina al cielo proprio per la sua lontananza dalla turbolenza e dalle inquietudini del mondo globalizzato. Eppure anche qui la disperazione dell’anima si manifesta in episodi tragici, a volte violenti, a voler sottolineare che non esiste luogo ideale, non esiste microcosmo perfetto in cui trascorrere una vita serena. Una sia pure accennata aura di mistero sembra voler significare come in fondo l’uomo non cessi mai di affrontare l’eterno enigma della conoscenza, pur sapendo di non potere raggiungerla, proprio come chi, pur credendo all’importanza del calcolo sul quale si dovrebbe reggere il mondo, scopre poi che non si possono contare i pesci, come non si possono contare le lacrime. Un romanzo toccante che raggiunge momenti di grande poesia, pur nella crudezza di certi passaggi.
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Il tuo bel commento mi ha incuriosito, tanto più che dell'autore ho letto "Paradiso e inferno", un libro molto bello e di grande intensità. L'approccio poetico alla realtà è dunque un carattere tipico del mondo letterario di questo scrittore.