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Stoner
 
Stoner 2019-11-20 22:48:51 alexandrasc
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
alexandrasc Opinione inserita da alexandrasc    21 Novembre, 2019
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Vivere per la Letteratura

Ho tenuto in attesa la lettura di questo libro per mesi perché dalle recensioni lo immaginavo noioso, senza alcun risvolto saliente. Non so se mi sono ricreduta ma sono contenta di averlo letto.
Tanti affermano che nella normalità della vita del protagonista è facile identificarcisi… spero non per tanti però!
Stoner, più volte chiamato dallo stesso autore solo per cognome come a rimarcare la veridicità tra il significato del termine inglese e la sua identificazione, è un personaggio descritto con un carattere debole e incapace di reagire a qualsiasi angheria della vita. Affronta con passività qualsiasi scelta gli sia stata imposta dal destino: il lavoro dei campi da giovane, l'università di Agraria, lo sfruttamento per il vitto e alloggio dei presunti parenti dei genitori, le cattiverie di una moglie insana di mente, l'allontanamento morale dalla sua diletta figlia, l'obbligo alla rinuncia del suo unico vero amore.
Unica cosa per cui lotta da giovane fin da vecchio è la Letteratura.
Riesce a ribellarsi alla vita scelta dai suoi genitori facendo il cambio dei corsi di studio e di professione.
L'edificio universitario e l'insegnamento sono il suo unico habitat a lui del tutto naturale. Riesce addirittura a tenere testa alle prepotenze di un collega.
Anche in fin di vita, la sua unica preoccupazione è quella di organizzare i corsi per quel tempo che gli resta, di non abbandonare i suoi alunni. Non avvisa la moglie, non avvisa la figlia, non avvisa gli amici ma informa il suo collega della scelta di lasciare l'insegnamento.
La vita di quest'uomo scorre lenta come trascinata da una forza a cui non può opporsi, come in balia di forti correnti di un fiume in piena.
La parte più bella e toccante, a mio avviso, è la descrizione della fine dei suoi giorni… tra coscienza e incoscienza, tra rimorsi e rimpianti di una vita non vissuta nella sua vera pienezza. Ottiene in fin di vita la consapevolezza che la sua unica passione è sempre stata la letteratura e grazie a questa vive gli ultimi istanti con serenità accarezzando ciò che di lui rimarrà in eterno: il suo libro.

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Commenti

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Alessandra, è vero : viene spesso chiamato per cognome. Ma il nome è William, che quasi coincide col cognome dell'autore. Particolare che ritengo non casuale. Nulla è casuale.
Ciao Alessandra, ho letto Stoner qualche anno fa e l'ho interpretato in modo diverso: non è un personaggio passivo che subisce e basta la vita, secondo me, infatti cambia completamente il suo futuro rispetto a quello che gli era stato prospettato dai genitori e si dedica alla Letteratura e non all'Agraria (come hai sottolineato anche tu). Rispetto alle scelte personali mi è sembrato un esempio di resilienza e non di inettitudine. Ovviamente il bello della lettura è anche quello di avere una propria personale opinione sui libri letti: grazie per la tua recensione.
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