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La vita gioca con me
 
La vita gioca con me 2019-11-18 20:33:54 Chiara77
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    18 Novembre, 2019
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Vera, Nina, Ghili, e Rafael

Nel suo ultimo romanzo “La vita gioca con me”, David Grossman ha raccontato, in forma liberamente romanzata, la storia di Eva Pani? Nahir, una donna conosciuta e stimata in Iugoslavia, che era stata internata nell'isola di Goli Otok, uno dei gulag di Tito. Eva e Grossman erano legati da una forte amicizia e lei voleva che lo scrittore trasformasse in romanzo la vicenda che aveva vissuto e che raccontasse anche la storia di sua figlia, Tiana Wages. E così l'autore ha dato vita ai personaggi di Vera e Nina, che animano questo intenso romanzo accompagnate dagli altri due protagonisti della narrazione, Ghili e Rafael.
Vera è una donna forte, profondamente viva ed energica, ha raggiunto la ragguardevole età di novant'anni e in quella occasione tutta la sua famiglia si è riunita per festeggiarla. La narratrice di questa storia è la nipote di Vera, Ghili, una donna ormai prossima alla quarantina che ci racconta della sua famiglia molto particolare attraverso un diario, quaderni scritti a mano su cui annota ricordi, idee, intuizioni, pensieri. Alla festa per il novantesimo compleanno di Vera torna in Israele Nina, figlia di Vera e madre di Ghili, una persona tormentata ed estremamente fragile, che non ha mai superato il trauma subito a sei anni e mezzo, quando, nella Iugoslavia degli anni Cinquanta del Novecento, suo padre morì e sua madre fu internata nel campo di rieducazione sull'isola di Goli Otok. Nina sembra essere capace soltanto di rifiutare le persone che più l'hanno amata e che le sono state più vicino: soprattutto Rafael, il suo compagno e padre di Ghili, che ha trascorso tutta la vita con l'intenzione e il desiderio fortissimo di amarla; ma anche la figlia Ghili, da lei abbandonata a soli tre anni e mezzo; e la madre, verso la quale prova un risentimento antico e coriaceo per averla
lasciata sola quando fu deportata sull'isola di Goli Otok. Eppure il legame fortissimo tra Rafael, Ghili, Nina e Vera rimane vivo e profondamente intenso, nonostante la lontananza, l'abbandono, il rifiuto, il tradimento. E quando Nina ancora una volta mostra la sua fragilità, ed è costretta a chiedere aiuto alla sua famiglia perché le sta accadendo qualcosa che non potrà affrontare da sola, i quattro decidono di intraprendere un viaggio speciale. Andranno in Croazia, nella cittadina natale di Vera, ?akovec, e successivamente sull'isola di Goli Otok, dove la donna era stata segregata per circa tre anni. Un viaggio che li porterà a ricercare le loro origini e l'origine del loro legame, così indissolubile ed allo stesso tempo così carico di risentimento, segreti inconfessabili e amarezza. Potranno rievocare l'infanzia di Vera, l'amore che l'aveva unita così profondamente al padre di Nina, Miloš, ripercorrere l'itinerario che l'aveva portata sull'isola di Goli Otok, sentire la sua sofferenza, comprendere o condannare le sue scelte. L'idea è quella di realizzare un documentario sulla storia di Vera da poter rivedere nel futuro: per non perdere del tutto la memoria del passato, per riappropriarsi finalmente delle scelte, anche sbagliate, che hanno segnato la loro vita per sempre.
Un romanzo coinvolgente, che tratta i temi della memoria e del ricordo come base per poter costruire un futuro migliore. E che ci fa riflettere sulla natura dei legami familiari: indissolubili, necessari ed imperfetti, sublimati e scalfiti dalla vita ma che rimangono una priorità della nostra umile umanità.

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