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In crociera con Wallace
Tutte le recensioni a questo libro-reportage di Wallace sono positive. Io sarò la voce fuori dal coro: mi ha annoiata molto. La copertina preannuncia "un libro che non si smette di leggere nemmeno quando ci si lava i denti" il che trovo fuorviante almeno per quanto mi riguarda. Si, ha delle scene comiche (la più comica per me è stato l'aneddoto di un marito sulla moglie risucchiata dal water ad alto tiraggio, bello anche lo stile descrittivo, praticamente una frase unica lunga due pagine e mezzo), ti fa vivere l'esperienza della crociera con molto realismo il che vuol dire che è onesto, non fa di certo pubblicità al mercato delle crociere, anzi, questo lo si evince già dal titolo, ma nell'insieme l'ho trovato piatto e non vedevo l'ora di finirlo.
Ma c'è un perché dietro a questa mia opinione anomala: ho conosciuto Wallace con Infinite Jest. Il genio di Wallace incontrato in IJ, che lascia a bocca aperta, è molto lontano da ciò che ho letto in questo libricino. Stessa cosa è successo anche con altri racconti di Wallace che ho provato a leggere successivamente come per esempio "La ragazza dai cappelli strani" e "Considera l'aragosta". Niente, non scatta l'empatia. Sicuramente la sua intelligenza spicca evidente così come il suo stile narrativo ma non riescono a soddisfarmi come lettore. Per me Wallace è Infinite Jest, uno dei libri contemporanei più belli che abbia mai letto. Ho in attesa di lettura "La scopa del sistema", magari mi farà cambiare opinione, anche se sicuramente non raggiungerà IJ. E' strano perché con altri scrittori, pur leggendo loro capolavori, successivamente non mi hanno lasciata così indifferente le loro opere minori.
Ritornando al reportage, esso è un racconto ironico di una crociera-regalo di Wallace sulla nave Zenith (ribattezzata Nadir nel libro). Sicuramente è indicato a chi una crociera l'ha già fatta, forse dissuaderà coloro che hanno intenzione di farla, ma che comunque tirerà fuori un po' di verità scomode su questo mercato turistico, alcune di esse già intuite, altre invece no. Contiene una lieve critica anche verso gli americani e ho apprezzato davvero l'onestà di Wallace che lo contraddistingue. Lui addolcisce la sua prosa con l'ironia e con il humor, mai con le menzogne che cercano di vedere il lato bello delle cose, è principalmente un autore depresso nella sua comicità.
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Non ho mai letto il celebre autore. Ne ho sempre un po' diffidato. Al momento, continuo ad accantonarlo.