Dettagli Recensione

 
Lungo petalo di mare
 
Lungo petalo di mare 2019-10-28 11:24:03 Mian88
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    28 Ottobre, 2019
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Esilio; una storia troppo spesso dimenticata

Siamo nel 1939, la guerra civile spagnola sta giungendo alla sua conclusione, il clima politico europeo è preoccupante a causa della forza e della devastazione dei regimi dittatoriali che stanno prendendo sempre più campo. Victor Dalmau era entrato nell’esercito repubblicano nel 1936, come quasi tutti i ragazzi della sua età, ed era partito per difendere con il suo reggimento Madrid, in parte occupata dai nazionalisti – come si autoproclamarono le truppe insorte contro il governo – e luogo dove utilizzava i suoi tre anni di studi in medicina per curare i feriti piuttosto che per tenere un fucile in mano nelle trincee. In seguito, era stato destinato ad altri fronti. Fratello di Guillem Dalmau, entrambi erano stati educati in una scuola laica e cresciuti in un piccolo appartamento nel Raval, in una casa della classe media, in cui la musica del padre e i libri della madre avevano sostituito il dogma religioso. I Dalmau non militavano in alcun partito politico, ma la diffidenza di entrambi nei confronti delle autorità e di qualsiasi tipo di governo li portava a schierarsi con gli anarchici. Oltre alla musica, il padre, Marcel Lluìs, aveva trasmesso ai figli la curiosità per la scienza e la passione per la giustizia sociale.
A causa di una grave ferita alla gamba, Victor era stato rimandato ingessato – per grazia di un medico inglese che aveva optato per la steccatura piuttosto che per una diretta amputazione – a Barcellona dove quanto prima si era rimesso in sesto per tornare al lavoro. Al contempo, una grave perdita familiare lo obbliga a far ritorno a casa dove ad attenderlo trova Rose Bruguera, giovane pianista amica di famiglia, allieva prediletta del genitore venuto nel mentre a mancare, e che fino all’intervento del suo salvatore viveva da sola in una Barcellona sempre più pericolosa. Con, nel 1939, il termine della Guerra Civile Spagnola e la vittoria dei franchisti, per i due giovani non c’è alternativa che lasciare la terra natia in quello che è un viaggio che attraversa prima i Paesi Baschi, poi i Pirenei, poi la Francia e infine il Cile, sinonimo di terra promessa e di nuove possibilità. Purtroppo, però, anche a distanza di anni e di integrazione, l’esilio non è finito. Ed è attorno a questo tema che ruota l’intero romanzo dell’Allende, un’opera che fa respirare al lettore le atmosfere dei romanzi del passato dell’autrice, le atmosfere quei libri che con la loro intensità catturavano e conquistavano senza mai, come a discapito di alcuni più recenti, disilludere le aspettative.
Esilio e radici, legami e storia. Una storia dimenticata, una storia di fatto attuale e composta da profughi, accoglienza, perdita, dolore, lasciti, separazione. Una storia che riparte proprio da quel 3 settembre 1939, con quel piroscafo francese “Winnipeg” salpato il 4 agosto dal porto di Pauillac, con destinazione Valparaìso, “lungo petalo di mare”, e con a bordo oltre duemiladuecento fuggitivi dalla Guerra Civile Spagnola. Una spedizione umanitaria possibile, oltretutto, grazie a Pablo Neruda, il futuro Premio Nobel per la Letteratura, che all’epoca ricopriva incarichi consolari tra Francia e Spagna.
La scrittrice porta a termine una vera e propria opera di ricostruzione che va dalle condizioni del viaggio a quelle di maggiore integrazione. Fatti e persone citate e narrate sono reali e quei pochi che sono inventati sono il ispirati a uomini e donne realmente conosciuti e incontrati dall’Allende.
Al tutto si aggiunge una penna precisa, meticolosa, erudita, profonda che accompagna e conduce per mano passo dopo passo nello svolgersi di ogni singolo evento. Il lettore è conquistato da questo scritto così pieno di spunti di riflessioni e di tematiche profonde tanto che giunge alla sua conclusione in tempi molto brevi. Un ritorno alle origini.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

siti
28 Ottobre, 2019
Segnala questo commento ad un moderatore
Molto interessante Maria, grazie!
In risposta ad un precedente commento
Mian88
31 Ottobre, 2019
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Laura! Questa Allende è stata un po' un ritorno alle origini per me, gli ultimi mi avevano delusa al punto da disincentivarmi a leggerla ancora. Spero di leggere presto le tue opinioni :)
ALI77
17 Novembre, 2019
Segnala questo commento ad un moderatore
Brava come sempre Maria!
3 risultati - visualizzati 1 - 3

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera
Eden
L'anno che bruciammo i fantasmi
T