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Godimento pieno
Datemi questo libro, poi fatemi vedere la pellicola omonima, del genio dei registi della storia e mi farete felice.
L'ultra violenza al ritmo di uno dei illuminati della storia: Ludwig van Beethoven.
Uno dei pochi esempi in cui libro e film sono sullo stesso piano. Capolavoro uno, capolavoro l'altro.
La violenza nuda, cruda, senza motivo.
Il folle ghigno del drugo capo. La clinica psichiatrica popolata da cannibali umani, sia tra i dottori, che tra i secondini, per non parlare della follia che albeggia nelle menti degli internati.
Nessuno si salva, in questa società inglese, di un futuro prossimo.
Violenza, possibilmente ultra, stupri, barboni bastonati, vecchi decrepiti sporchi e cattivi, famiglie disgregate, città cupe e malinconiche, gruppi di diseredati che vagano con bastoni in mano, donne stuprate, medici sadici, guardie violente e lussuriose, delinquenti in erba che si dissetano con latte corrotto da anfetamine.
Sesso compulsivo, occasionale, disperato. Il discorso senza logica della massaia e del paparino che si dondola davanti alla televisione.
Padre e madre, che abbandonano il figlio mettendogli in camera un estraneo.
C'è tutto ciò che porta al caos, al nichilismo, al delirio sociale.
Il film (anche se oggi alcune scene possono sembrare un po datate) è violento e crudo, con una fotografia magistrale.
Il libro usa un linguaggio che mischia fantasia, frasi senza senso e cruda realtà.
Non cercate speranza, ottimismo, bellezza in queste pagine o nelle immagini.....abbandonatevi al futuro distopico che attende l'umanità e la sua fasulla modernità.
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