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Analisi di un matrimonio
Una coppia, Tom e Louise, figlia di un matrimonio in crisi, forse ai titoli di coda a causa del tradimento di lei, il presente una pausa riflessiva sfociata in una consulenza matrimoniale obbligata, tentativo di riparare l’ irreparabile.
Incontri ripetuti nello stesso bar, seduti l’ uno di fronte alla altra, i soliti drink, sguardi indagatori e parole sarcastiche in attesa della terapia, osservando altre coppie ed immaginando possibili storie, parlando di se’ e della propria vita, riconsiderandone i contenuti ed il senso, quel precoce incrocio sessuale da cui tutto ebbe inizio sfociato nel matrimonio e nella gioia figliale.
Tom e Louise sono invecchiati in modo così diverso, con visioni e lavori diversi, lui è stato un critico musicale, lei è una geriatra.
Avrebbero molto di cui parlare, dei rispettivi lavori, delle difficoltà scolastiche del proprio figlio, della morte della madre di lui, ma finiscono sempre per discutere delle stesse cose, un tempo litigavano e facevano parecchio sesso riparatore, oggi persino la Brexit, di fatto un divorzio, pare una rappresentazione perfetta del loro matrimonio.
Louise continua ad osservare Tom, ricorda quel tradimento giustificato dalla noia sessuale, in lui permane lo spettro di depressione e disoccupazione.
Che cosa entrambi vogliono realmente? Un matrimonio che sembri un matrimonio, anche se non funziona, una verità racchiusa nella noia ed in un legame sempre meno importante, fino a quando Tom si è arreso certificando la certezza di una fine.
Ma la noia, in fondo, non sarebbe la cosa peggiore se la vita non fosse così lunga ed i due protagonisti alla metà del loro percorso, forse potrebbero accontentarsi di farcela, come accade nella maggior parte dei matrimoni.
Questo rituale settimanale continua ad accompagnare una terapia di preseduta in cui Louise confessa il senso del proprio tradimento quando, sola ed indesiderata, non si sentiva in sintonia con il mondo.
Ed allora si può tornare al passato, cancellare gli errori, ed il sesso può ripresentare il volto dell’ amore? Ed il dolore e la rabbia per il tradimento? Ed un tempo avrebbero mai potuto essere solo amici?
Forse un’ altra verità, evidente ma poco consolatoria, si mostra, che si tratti di una coppia riunificata in crisi coniugale permanente, in una fine che parrebbe un inizio, un matrimonio ripartito dalle fondamenta senza più possederne i requisiti perché non sarebbe lo stesso matrimonio, semplicemente un posto dove volere vivere.
Un fitto duello verbale senza narrazione, essenziale, diretto, sarcasmo e verità acclarate, rabbia e risentimento, con un pizzico di cinismo, leggerezza ed autoironia riconducibili a Nick Hornby, pur in una ridotta versione di se’.
Un testo teatrale che si legge tutto d’ un fiato e che si presta a riflessioni su rottura e crisi coniugale generate dalla routinaria noncuranza dei protagonisti, smarriti e confusi in un reale caotico, solitudini inconsistenti, con la sensazione di non comprendere chi si ha di fronte, parlando a se’ e di se’, fino ad un sentimento, non proprio condiviso, che da semplice sguardo diviene visione e certezza: si finisce con l’ accettarsi per quello che si è, più o meno consapevolmente....
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