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Il soccombente
 
Il soccombente 2019-10-01 15:50:03 Molly Bloom
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Molly Bloom Opinione inserita da Molly Bloom    01 Ottobre, 2019
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Cose di vita

Thomas Bernhard, oltre che a essere uno scrittore di grande rilievo rappresenta per me anche uno stile letterario a sé. Basta leggere una frase a occhi chiusi e, chi conosce un po' la sua prosa, lo riconosce. Contraddistinto dall'arte della esagerazione sia attraverso le dure parole utilizzate che dalla loro simmetrica ripetizione nell'interno della stessa frase ma anche lungo tutto il romanzo, nelle sue opere descrive principalmente lo sconforto umano, i drammi interiori, la disperazione umana. I suoi romanzi sono degli urli di Munch e Il Soccombente non fa eccezione. Vi si narra la storia di tre uomini, tra cui la voce narrante, Glenn Gould il famoso pianista-fenomeno realmente esistito, e il Soccombente. Tutti studiano insieme il pianoforte e tutti sono bravi, tranne Glenn che eccelle ed eclissa tutti. Ma essere soltanto bravo non basta per il nostro Soccombente, la sua competizione con l'eccellenza Glenn diventa autodistruttrice, o tutto o niente, non può accontentarsi di essere solo un bravissimo pianista, ma deve essere il migliore in assoluto. La voce narrante invece, accetta tranquillamente questa superiorità di Glenn e riconosce le sue insoddisfacenti predisposizioni artistiche verso il pianoforte dedicandosi quindi ad altro, andando avanti con la propria vita e nel libro rappresenta una bilancia tra Glenn, l'eccellenza, e il Soccombente. Osserva i percorsi di entrambi e soprattutto quello del Soccombente che duella con sé stesso per primeggiare. Artista si nasce, non si diventa e questo fatto non viene capito, nonostante il protagonista fosse un uomo intelligente, però troppo preso dal suo accecante narcisismo ed egoismo. La sconfitta non viene accettata e le conseguenze sono drammatiche. Il Soccombente non fallisce soltanto nel diventare il migliore pianista, ma fallisce anche umanamente. Questa sua mania di primeggiare non riguarda soltanto la sua passione per il pianoforte ma si estende anche sulle persone che lo circondano. Infatti, oltre all'ossessione per il pianoforte si osserva anche l'ossessione per la sorella dalla quale si aspetta la completa dedizione. Il soccombente, non sarà sconfitto soltanto nell'arte musicale ma anche in questa lotta con la sorella che si ribellerà e scapperà via, sposandosi.
Si avrà di fronte un personaggio che di certo non desterà la simpatia del lettore perché despota, intelligente ma nello stesso tempo di così anguste vedute, innalzato attraverso l'arte ma anche sprofondato nella bassezza dell'egoismo malsano e della sopravalutazione di sé, suscita il disprezzo ma anche la pietà.
Bernhard era un amante dell'arte e della musica, non ha mai suonato il pianoforte bensì il violino, e questo breve e intenso libro è anche un piccolo tributo alla musica, così come il suo "Antichi maestri" lo è alla pittura e "A colpi d'ascia" al teatro. La sua prosa è un fiume in piena, vertiginosa, intensa e ripetitiva. Non culla e non rassicura, non osserva il fiore in primavera che si schiude e non contiene amore, nemmeno la parola in sé, figurati il senso. Lui distrugge e sviscera fino allo sfinimento i suoi tenebri argomenti e chi lo legge o se ne innamora o lo abbandona. E' tra gli autori che non hanno lettori "di mezzo", neutri, ma divide nettamente così come fanno nelle loro opere. Io ne sono profondamente innamorata.

"Il bambino era stato gettato dalla madre in questo ingranaggio dell'esistenza, che implacabilmente faceva il figlio a pezzi. I genitori sanno perfettamente che l'infelicità ad essi connaturata la perpetuano nei figli, ma nella loro crudeltà vanno avanti a fare figli e a gettarli nell'ingranaggio dell'esistenza."


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Commenti

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siti
01 Ottobre, 2019
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Ottimo commento, incuriosisci sempre di più, mi sembra adatto a me.
Sì, Ioana. Uno stile inconfondibile. Grazie alla lievità e alla bellezza della scrittura, questo autore 'depresso' non deprime il lettore.
Wow Ioana! Dal tuo commento viene fuori un libro interessante e profondo. Grazie per la segnalazione
Grazie Laura, il tuo apprezzamento mi fa onore :-).
Vero, Emilio, un autore depresso ma che fa leva sulla comicità e ironia nonostante il caos. Alcuni suoi scritti tuttavia risultano più opprimenti rispetto ad altri, tra cui anche Il Soccombente secondo me.
@Marianna: si, la profondità non manca mai a Bernhard, anzi, rappresenta è la sostanza. Buone letture a tutti :-)
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