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Una tristezza assoluta
Certe volte mi meraviglio di come molti autori vengano sopravvalutati.
Di Hemingway ho letto diverse opere, solo un paio mi sono piaciute. Le altre le ho trovate tendenzialmente ripetitive e di un noioso quasi mortifero.
Questo libro è stato forse il peggiore da me letto dell'autore.
I gusti sono gusti ci mancherebbe, ma praticamente qui accade poco o nulla, con in mezzo una farcitura di storia amorosa improbabile e asettica.
Il messaggio dell'autore, dal mio punto di vista, è una condanna senza appello a guerre e violenza. Siamo tutti d'accordo, però il suo stile è asettico, distante dalle vicende, con dialoghi spesso ripetitivi e con questa idea della tragedia imminente che aleggia per tutto il racconto.
Proprio non sono riuscito a immedesimarmi con i protagonisti, con la loro lotta all'invasore nemico, come non ho percepito il contatto dell'uomo con la natura che lo circonda.
Anche la scena finale per me è incompiuta, con degli avvenimenti che debbono accadere ma con un finale abbastanza aperto che lascia spiazzati.
Certo è normale anche che per alcuni, come il sottoscritto, è difficile potersi immedesimare in vicende storiche accadute anche 100 anni fa, è come se mi parlassero del concerto dei Beatles a New York negli anni 60. Però la grandezza di certi scrittori è proprio questa: creare coinvolgimento anche per situazioni lontane e non vissute dal lettore.
Detto questo, concluderei, che se sentite una campana in lontananza mentre leggete questo romanzo, ricordate che sta proprio suonando per voi.......