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Armonioso
Questo libro è il terzo che leggo di Steinbeck, dopo "Furore" e "Uomini e topi" e seppur libri diversi tra loro, hanno un filo conduttore: la bontà dell'animo umano e la speranza che il bene trionferà sul male, nonostante tutto. E' un romanzo che metterei accanto a "I Miserabili" di Hugo e "Il Conte di Montecristo" di Dumas: le vicende sono tante in un lasso temporale piuttosto ampio che copre due generazioni e i personaggi incontrati sono molteplici, dal più cattivo al più buono.
Si narra in chiave moderna la storia di Caino e Abele, i due fratelli che si "duellano" a conquistare la benedizione di Dio attraverso i loro doni ma Caino non viene visto di buon occhio, sarà perché l'agnello arrosto è più appetitoso delle patate bruciate ma fatto sta che per gelosia e rammarico Caino uccide Abele. Anche qui abbiamo situazioni simili: la lotta interiore e il tormento di Caino, del fratello che pensa di essere amato meno, di avere meno riconoscenze e attenzioni da parte del genitore che sembra preferire Abele, il figlio adorato e perfetto ai suoi occhi. E' interessante notare come Abele, nel romanzo corrispondente ai personaggi Adam Trask e Aaron Trask sia anche il figlio che ama meno il genitore, mentre Caino ( nel romanzo Charles Trask e Cal Trask) lo ami molto di più. Tutto l'amore e la cura sembra allontanare il figlio prediletto e se aggiungiamo il dover seguire una strada impostata dal genitore allora l'allontanamento è maggiore. Il libro parla quindi dei rapporti tra genitori e figli, tra fratelli e i rapporti con il mondo esterno, attraverso due generazioni. Ma non solo, verso il finale si pone l'accento anche sull'indipendenza dei figli e sul loro potere di scegliere di cambiare il proprio destino e soffocare il peccato.
Steinbeck ha una scrittura diretta che conquista subito l'attenzione del lettore, è come se il libro ti risucchiasse, facendoti prendere parte a una nuova realtà parallela e lasciando un insegnamento. Nonostante la sorte spesso avversa, l'uomo va sempre avanti con una forza rinnovata e la famiglia ha una grande importanza in tutto questo. Tra tutti i libri che ho letto, quelli di Steinbeck rappresentano la famiglia nel modo più caloroso e rassicurante, nonostante le avversità i membri riescono sempre a superarle o quanto meno ad accettarle con dignità, l'unione fa sempre la forza. Questa caratteristica di Steinbeck sarà dovuta magari anche alla sua serena infanzia, spesso gli autori che hanno una infanzia difficile in famiglie divise oppure coloro che perdono i genitori diventano dei pessimisti cronici sotto quest'aspetto e spesso la famiglia è fonte di tormento e distruzione: per esempio Thomas Bernhard.
Oltre alla trama dinamica e alla bella scrittura non mancano certo i discorsi più profondi, soprattutto tra i personaggi Samuel Hamilton, Adam Trask e l'asiatico Lee. Un classico corposo ma scorrevole, armonioso nell'insieme e che lascia l'impronta una volta terminata la lettura.
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Commenti
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Dalla tua bella presentazione deduco che anche questo libro è a quei livelli.