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New York e le luci spente
Se si pensa a New York, si immaginano miriadi di luci, che illuminano per ogni dove.
E' una città leggendaria, che è nell'immaginazione collettiva mondiale, sin da quando si è ragazzini.
Naturalmente è stato il cinema ha rendere un mito questa città dalle mille contraddizioni.
A mio parere sono tre i film degli anni 70 che la rappresentano per quella che è veramente, cioè una megalopoli piena di contraddizioni e dove il famoso sogno americano è naufragato per sempre.
I film sono: "un uomo da marciapiede", "taxi driver", "serpico" e non ha caso sono rispettivamente interpretati dai più grandi attori viventi: Hoffman, De Niro, Pacino.
Doverosa premessa, anche se qui si parla di libri, per ricollegarmi appunto a questa opera un po di nicchia che però a mio avviso è una gemma che andrebbe letta, per la perfezione con cui descrive la città dalle mille luci e la spietatezza con cui distrugge tutti coloro che non hanno le risorse per poterci vivere.
E' un libro molto bello e allo stesso tempo spietato come nessun altro. E' da cui è stato appunto tratto un vero capolavoro con l'immenso Dustin Hoffman e il padre della Jolie: Jon Voight.
E' la storia di due anime che si incontrano fra i meandri della Grande Mela. Sono due reietti dimenticati da tutti che cercano disperatamente di rimanere a galla giorno per giorno.
Eppure malgrado la profonda disperazione che li attanaglia, la fame, il freddo, l'anomia cittadina, riescono, facendosi coraggio l'un con l'altro a creare una amicizia profonda e meravigliosa, non guastata da ipocrisie e interessi.
Ecco forse è proprio questo uno degli elementi più importanti dell'opera: la vera pura amicizia, quella che magari aspiriamo per tutta la vita e che ci lega per sempre a un altra persona.
E' un libro molto potente, per certi versi illuminante e soprattutto tratta in maniera esaustiva e senza retorica due dei maggiori incubi che attanagliano l'umanità e che poi inevitabilmente la rendono cinica, spietata e volta solo a fare il proprio interesse: la solitudine e la miseria. Se poi ci aggiungiamo pure la malattia e la morte (ma questa è comunque inevitabile) il quadro è completo.
Eppure malgrado il destino dei protagonisti appaia segnato, risorge una piccola fiammella di speranza.
Un altro tema che viene ampiamente affrontato è quello dell'alienazione che le persone hanno quando vivono in contesti sociali estremi come quelli delle grandi metropoli, dove i ritmi sono serrati, la gente distratta e spesso impaurita, dove appena si esce da casa e si volta l'angolo già si è sconosciuti fra sconosciuti.
Piccola nota a margine, il libro l'ho trovato per puro caso tra gli usati di una famosa libreria di Roma. Ho pagato 1 euro per averlo. Ancora oggi quando me lo osservo e me lo coccolo sfogliandone con cura le pagine un poco ingiallite, non posso che pensare, che quell'euro per comprarlo e stato il meglio speso della mia vita.
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