Dettagli Recensione

 
Il giovane Holden
 
Il giovane Holden 2019-09-12 21:04:58 cesare giardini
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    12 Settembre, 2019
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'eroe eponimo di un'intera generazione.

Ho riletto il capolavoro di J.D.Salinger a distanza di circa cinquant’anni e devo confessare che mi sono ancora immedesimato e riconosciuto nelle avventure del giovane Caulfield, icona della gioventù di allora e precursore in un certo senso della grande ribellione degli anni che seguirono. Non per nulla “The Catcher in the Rye” ha influenzato grandemente il mondo culturale e dello spettacolo di quegli anni e dei successivi: basti pensare al cinema di Woody Allen, alla TV dei Simpson, alla musica di De Gregori e Guccini, alle opere letterarie di King e Bukowsky, a certi videogiochi. C’è addirittura una Scuola Holden a Torino, fondata nel 1994, con un percorso di studi per aspiranti narratori, un percorso singolare con regole e principi non usuali. Orbene, la storia del giovane Holden è semplice: bocciato, lascia il college, teme di tornare a casa (padre indaffarato e benestante, madre con costanti emicranie, una sorellina, Phoebe, alla quale è affezionatissimo), vaga a New York cercando vecchi amici, compagnie occasionali, passa i giorni in alberghi e trascorre serate nei locali più svariati, rientra a casa di soppiatto e trova Phoebe, la porta allo zoo e sulle giostre, infine torna in famiglia, si ammala e decide poi di riprendere gli studi rimettendosi per così dire in carreggiata. Finale ottimistico e, giudicando il contesto di tutta la storia, inatteso.
Ho ammirato allora e simpatizzo per il giovane Holden ancora oggi, per quel suo coerente e ripetuto rifiuto del mondo dei grandi, un mondo che giudica ipocrita, falsamente perbenista, fatto di banalità, piccole cattiverie, atteggiamenti meschini, un mondo ostile alle cose belle, ai sogni ad occhi aperti, tutto teso ad ammucchiare soldi e badare agli interessi personali. E’ in sostanza il mondo dell’America del dopoguerra, tutta tesa a dimenticare una guerra pur vinta ed una gioventù mandata allo sbaraglio e tradita. Il giovane Holden non accetta questo mondo, che verrà poi in parte travolto da una ribellione giovanile già in nuce negli anni ’50. Per quanto riguarda il finale ottimistico, l’avevo approvato nella mia prima lettura giovanile. Oggi non riesco a giustificarlo, avrei preferito un adolescente più combattivo, coerente con i suoi sogni da ribelle e la sua speranza in un futuro migliore.
Il giovane Holden è sarcastico, rude, astioso verso gli adulti, ama le cose belle, adora la sorellina, gli piace viaggiare, danzare, e vuole incondizionatamente essere sempre sé stesso: ma è anche fragile, insicuro, sensibile, indifeso di fronte alle ostilità della vita. Perché la vita “ è una partita se stai dalla parte dove ci sono i grossi calibri “ pensa Holden “ma se stai dalla parte dove di grossi calibri non ce n’è nemmeno mezzo, allora che accidenti di partita è? Niente. Non si gioca”. E forse questo aspetto del carattere giustifica la sua ultima decisione.
Le ultime tre righe del romanzo sono il motto della Scuola Holden di Torino: “ E’ buffo. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finite che sentite la mancanza di tutti”.
Un grande romanzo da leggere assolutamente, da rileggere per chi già lo ha letto.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Da rileggere "Il giovane Holden", per chi già lo ha letto.
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

1 risultati - visualizzati 1 - 1
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Complimenti per la recensione puntuale e che esprime saggiamente la prospettiva del libro. Ho letto il giovane Holden qualche anno fa e purtroppo non ho apprezzato a fondo, forse all'epoca non era il momento per apprezzarne il valore, quindi, mi addentrerò sicuramente ad una prossima rilettura, di sicuro doverosa. Grazie per la recensione ed il riferimento torinese della scuola.
1 risultati - visualizzati 1 - 1

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Il mio assassino
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
Tatà
La prova della mia innocenza
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera