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"Eroina della solitudine"
Eleonor ha scelto di affidare le proprie scelte di vita alla razionalità e alla sicurezza. La stessa strada ogni mattina, la stessa pasta al pesto ogni sera, la stessa bottiglia di vodka ogni fine settimana. Nessuna amicizia, perché essere popolari comporta sorrisi vuoti da elargire, argomenti inutili di cui parlare, compagnie indesiderate da sopportare, meglio volare in solitaria. Nessun affetto, perché se anche dall’unico rapporto famigliare rimasto, la settimanale telefonata con la madre in carcere, ricevi solo cattiverie, offese, delusione, allora il prezzo dell’amore è troppo alto da pagare.
La solitudine finisce così per assalirti, insinuandosi in ogni piega dell’anima e intorno a te non resta altro che vuoto. Ma è proprio quando il cammino sembra ormai inevitabilmente segnato che può accadere qualcosa di così piccolo e quotidiano da sembrare banale, eppure capace di alimentare quella piccola fiamma nel cuore che sembrava ormai spenta: la capacità di vedere la gentilezza, di credere nella verità di un sorriso, di voler cambiare qualcosa.
“Ci vediamo presto, eh? Stammi bene. Sembrava che parlasse sul serio riguardo a entrambe le cose, che effettivamente ci saremmo rivisti presto e che voleva che io stessi bene. Sentii un calore dentro di me, una sensazione piacevole e radiosa, come un tè caldo in una mattina fredda”.
Il mio rapporto con il libro è stato intenso e fortemente empatico, grazie ad una prosa dal taglio emozionale e alla capacità dell’autrice di trattare un tema così doloroso come la solitudine senza scadere in forzature emotive o esagerazioni narrative, ma continuando a muoversi nelle dinamiche della quotidianità. A fare la differenza nella vita di ciascuno di noi non sono le situazioni eccezionali, quelle accadono nei film, ma le cose comuni: una parola d’affetto sincera, un gesto di generosità inaspettato, una scintilla di speranza.
“Sul mio cuore ci sono cicatrici altrettanto spesse e deturpanti di quelle che ho in viso. So che ci sono. Spero che resti un po' di tessuto integro, una chiazza attraverso la quale l'amore possa penetrare e defluire. Lo spero.”
Eleonor è una protagonista singolare e attualissima, dalla voce acida e senza filtri. Dice quel che nessuno di noi si sognerebbe di pronunciare e osserva il mondo attraverso una prospettiva del tutto particolare, risultando talvolta spiazzante e persino comica. Ma la sua vera straordinarietà sta nella capacità di cambiare rimanendo fedele a sé stessa: imperfezioni e debolezze, frasi inappropriate e comportamenti anticonvenzionali, dubbi e stranezze.
Perché per trovare un piccolo lembo di felicità si deve prima di tutto passare per l’accettazione.
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Ciao, Manuela
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