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Le piccole, grandi vicende della nostra vita
Eshkol Nevo in un’intervista di qualche settimana fa ha detto che le sue storie nascono come i cerchi concentrici che si creano quando lanci un sassolino in acqua: nascono piccole, poi i cerchi si allargano e le storie aumentano il loro respiro. Tre Piani è proprio questo: le storie di tre persone come noi che vivono su tre piani differenti di un palazzo di Tel Aviv.
I personaggi sono sviluppati ponendo alla loro base la struttura della personalità di Freud. Così Arnon si muove seguendo l’Es, l’istinto, l’irrazionalità, lanciandosi in un susseguirsi di comportamenti istintuali comprensibili ma terrorizzanti. Hani invece è una moglie e madre che cerca disperatamente di rimanere in equilibrio tra l’istinto e la ragione (il Freudiano Io), ma che deve fare i conti con l’nfelicità. Infine Nevo ci racconta le vicende di Dvora, giudice in pensione che invece dà voce al Superio, ma che fatica tanto a sopire gli istinti dell’Es.
Voglio precisare che Tre Piani non è un noioso trattato di psicologia, ma un appassionante, coinvolgente e drammatico racconto delle vite di tre persone come noi. Ciò che mi ha colpito profondamente è che nel corso della lettura si riesce ad empatizzare con ognuno dei protagonisti perché si sente che le vicende che stiamo leggendo sono parte della nostra vita.
Eshkol Nevo ha una scrittura moderna, scorrevole, poco ruffiana ma molto vera e reale. Ama raccontare le vicende “minori”, le storie di un’umanità che abbiamo intorno, che incontriamo ogni momento della nostra vita, quell’umanità che noi stessi rappresentiamo.
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