Dettagli Recensione
Libertà e non nelle passioni
È il primo libro che leggo di questo autore giapponese. La trama è lineare. Ci troviamo nel secondo dopoguerra, in Giappone, a Tokio. Tre amiche all'incirca quarantenni, divorziate, indipendenti e con posizioni lavorative alquanto elevate, si ritrovano una volta al mese nei locali, i più svariati della città, dai ristoranti ai bar frequentati da omosessuali, alle sale giochi. Il "Comitato Toshima", appellativo della combriccola femminile composta da Taeko, Suzuki e Nobuko, può includere al suo interno pochissimi prediletti del sesso maschile, uno dei quali è Kaizuka, amico di vecchia data, ristoratore e amante dei piaceri "alla maniera dell'anteguerra" dotato di una eleganza un po' retrò.
Il trio ha un preciso scopo, ossia, scambiarsi informazioni leggere, confidenze in fatto di uomini e consigli soprattutto su avventure amorose senza affrontare discussioni pesanti e tristi sul loro passato.
Principale protagonista è Taeko che gestisce un atelier di alta moda e conosce il mondo emergente di donne, imprenditori, uomini borghesi e di stampo nobiliare, occidentali e politici. Taeko dai tratti estremamente eleganti, quasi snob, appare una donna bella, intelligente ed affascinante. Non le mancano gli spasimanti, non le mancano le avventure ma quel vuoto nel suo appartamento rappresenta il suo personale rifugio, un deserto in cui immergersi.
Una sera in un gay bar Taeko si approccia a Senkichi, barman molto attraente, giovane e virile è oggetto di attenzioni e non solo, da parte degli avventori che gli permettono di racimolare soldi e benefici. La donna ne è attratta, vuole divertirsi. Bastano poche uscite per creare un vortice di situazioni ed il divertimento si trasforma in protezione per il ragazzo e poi in sofferenza e poi in altro ancora. Taeko vuole liberarlo da quel mondo di bassezze e decide di investire si di lui sponsorizzando studi e vita personale. Vita di convivenza tra loro due! Il rapporto è anomalo fin da subito. Finta indifferenza, freddezza o simulazione di Senkichi caratterizzano e smorzano i pensieri della donna. Si avvicendano alcuni aneddoti curiosi circa il modo di interpretare il legame che intercorre tra questi amanti.
La libertà della coppia viene portata da Taeko agli eccessi e sarà proprio questa proposta a determinare i risvolti che il ragazzo seguirà.
Lettura caratterizzata da un racconto lineare, a lunghi tratti leggero. Una leggerezza che però non significa necessariamente frivolezza anzi, gli ultimi capitoli in particolare (più interessanti a mio parere) toccano alcuni pensieri sui vuoti di sentimento e sulla difficoltà di essere se stessi nelle relazioni. Difficoltà di esprimere l'orientamento sessuale e di ricevere l'amore nella forma che vorremmo. L'autore sembra voler dare risalto al substrato che si nasconde dietro i divertimenti della carne e dietro le maschere fasulle dovute alla ricerca del denaro. Una lettura dalla quale mi aspettavo di più forse sulla delineazione dei personaggi troppo sbrigativa. In ogni caso lettura piacevole e adatta per chi interpreta le relazioni oltre gli schemi concettuali tipici. Un racconto dal quale ritroviamo una ricerca della felicità che assume toni decisamente mutevoli.