Dettagli Recensione
Cinismo e disincanto firmato Reza.
Disincantato. Cinico. Tagliente.
Ma anche ironico (ironicamente amaro) e arguto.
Se state vivendo un momento idilliaco delle vostre relazioni interpersonali, se l'amore vi sorride e il mondo vi sembra un posto bellissimo, se state percorrendo la strada soleggiata della felicità...non leggete questo libro.
Qui troverete il "dopo", quello che si nasconde dietro l'angolo, le crepe e le debolezze dei rapporti, le ipocrisie e le maschere, scoprirete che troppo spesso la felicità è apparente, appannaggio solo di chi ha talento ad esserlo, felice.
Sì perché forse il segreto è tutto qui, prendere atto che la felicità non si conquista e non si perde, è solo un dono distribuito a caso dalla sorte.
Una predisposizione.
Qui dentro troverete un caleidoscopio di personaggi che, uno alla volta, vi sveleranno cosa c'è dietro il sipario del matrimonio (e delle relazioni di coppia in generale), metteranno in scena la commedia delle insoddisfazioni, il balletto delle meschinità, il teatro delle disillusioni.
Ma non c'è mica solo l'amore a far vacillare i nostri, c'è anche il rapporto con la morte, con la malattia, con la propria omosessualità, con il tempo che passa, con i figli problematici...
La Reza, con la sua scrittura chirurgica, riesce ancora una volta a farci vedere quello che, troppo spesso, ci rifiutiamo di vedere, fingendo un'allegria che non esiste, ad uso e consumo di chi ci circonda e che, a sua volta, sfodera la sua dose di falsa felicità per noi.
E, bene o male, in questo circo di infelici ci siamo tutti, chi più chi meno...e la Reza ce lo ricorda, spietatamente, ma senza farci sentire in colpa.
"Un giorno bisognerebbe studiarlo, questo particolare silenzio dei viaggi in macchina, della notte, quando si torna a casa dopo aver sfoggiato una serenità a uso e consumo degli altri, un misto di conformismo e autoinganno.
Un silenzio che non può essere rotto neanche dalla radio, perché chi, in questa muta guerra di resistenza, avrebbe il coraggio di accenderla?"
Un po' "Lacci" di Starnone per la ferocia e il disincanto, un po' "Piccoli crimini coniugali" di Scmitth per l'amara ironia, un po' "Revolutionary Road" di Yates per la disillusione imperante dei protagonisti...ma con il tratto esclusivo della Reza.
Autrice eccezionale, che riesce ad essere profonda pur restando, apparentemente, in superficie.
E graffia, e s'insinua con la sua eleganza sferzante.