Dettagli Recensione
Confusione estrema
Il romanzo di Dunthorne riflette, nel titolo e nei contenuti, attraverso una prosa fluida e scanzonata e dialoghi fitti ed irriverenti che riportano a Nick Hornby, il presente in tutta la propria estetica banalizzante, riproducendo una levita’ che stritola il protagonista, colpevole ed ignaro, tanto ironico quanto sarcastico, impegnato a non sprofondare nella felicità insana che lo circonda, idealizzando una promiscuità poco gratificante, vivendo alla giornata, con quel poco che la sua professione dì giornalista tecnologico con una faccia qualunque e pagato 10 pence a parola ha da offrirgli.
Così va il mondo, tra gente molto social e poco impegnata a vivere un vita vera, indebitandosi per riuscire a comprare una orribile villetta a schiera, all’ orizzonte la paternità e nuove spese, alle spalle una famiglia lontana noiosamente assorta nei propri privilegi, ma anche una pena da scontare per violazione aggravata di domicilio e ricettazione, perseguitato da una rete che conserverà la memoria della sua ignominia, sullo sfondo l’ incubo di un tradimento.
Intanto Londra brucia durante i disordini dell’ estate 2011 e, mentre la folla inferocita imperversa, il proprio matrimonio va dissolvendosi, gli amici o presunti tali continuano a vivere reiterati ed orgasmici flussi adolescenziali ed il tempo scorre, per ritrovarsi dopo i trent’ anni con niente addosso e l’ impossibilità di costruire rapporti veri.
Questo quanto accade, piuttosto poco, a rappresentare la complessità del presente, in una visione che superi la superficie apparente e che tenti di andare oltre il perseguimento di semplici matematici indicatori di successo ricercando un po’ di sicurezza in un mondo ostile.
Per il protagonista la festa è finita, come il suo inguaribile vittimismo, non gli resta che vivere all’ ombra dei resti del proprio matrimonio, brindando alle disgrazie, serenamente distrutto, pervaso da una ossimorica presenza, per contro non restano che disastrose relazioni tra adulti.
Alla fine una domanda identitaria incombe, siamo o rappresentiamo, quale vita ed indirizzo, da osservatori passivi o ascoltatori attivi, e saremo in grado di invertire questa parabola di cupa dissolvenza?
Quanto siamo parte attiva nel mondo, o semplicemente ci lasciamo andare ad una tempesta di accadimenti, cercando di sopravvivere e di metterci al riparo?
La risposta parrebbe evidente e sotto gli occhi di tutti, questa commedia degli errori e degli orrori a testimoniarlo.
In una ludoteca perseverante, autoreferenziale e fintamente onnicomprensiva, indirizzata verso un nulla di fatto, uno spirito vivo e pensante soccomberebbe miseramente o si lascerebbe andare all’ amarezza di un sorriso sarcastico.
Ecco allora che...
...” il migliore sesso del nostro matrimonio si consuma nel corso della peggiore disobbedienza civile dell’ ultimo quarto di secolo “... ed è assurdo ...” essere condannato agli arresti domiciliari per uno che non poteva permettersi un domicilio proprio”...
Indicazioni utili
- sì
- no