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l'infanzia e il futuro prossimo
L’estate dell’innocenza di Clara Sanchez è un romanzo breve di formazione. Un racconto di come ciò che siamo nella infanzia e nella adolescenza ci influenza nel futuro, in ciò che diventeremo. Tuttavia un romanzo che purtroppo non mi ha entusiasmato molto, anzi è piuttosto piatto e poco coinvolgente.
Beatrice, la protagonista, vive le vacanze estive dei suoi dieci anni, con una famiglia alquanto particolare: sua madre, sempre sola, sua zia Olga, estrosa ma anche colta e sofisticata, sembra vivere in un altro mondo, incapace di assumersi le proprie responsabilità; il padre, spesso assente, anche quando è presente. Lo zio Albert, compagno di Olga, è l’unico a prenderla in considerazione e a fornirle degli utili consigli di vita. Secondo lui:
“La vita non è quello che sembra. Non è né migliore né peggiore di ciò che immaginiamo, ma è sempre diversa.”
La realtà in cui cresce la piccola Beatrice è:
“perdita di innocenza e si diventava passionale come Olga, triste come mia madre, troppo allegro come Albert, o sconosciuto come mio padre.”
Un affresco di vita e di crescita, elaborato con frenesia e trasporto. Tuttavia non mi comunica nulla, una prosa poco descrittiva e poco intimistica, troppo frettolosa. Una trama semplice, povera di veri e reali contenuti. Un dipinto di famiglia, magari realistico, ma privo di positività, di crescita umana; pare un testo in cui vige l’indifferenza e la superficialità. Un libro fine a se stesso. Peccato.