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Il signore delle anime
 
Il signore delle anime 2019-04-28 15:54:02 topodibiblioteca
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topodibiblioteca Opinione inserita da topodibiblioteca    28 Aprile, 2019
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Una società malata

"Ma che cosa sono io? Una creatura della terra, impastata di fango e buio". Ecco come si presenta Dario Asfar, medico levantino proveniente dalla Crimea, un crogiuolo di razze e sangue nato in mezzo alla miseria, con avi che hanno sempre vissuto per mezzo di espedienti ("Ma che altra certezza puoi avere, quando hai visto soltanto miseria, violenza, ruberie e crudeltà?"). Dario è un medico giunto in Francia in cerca di ascesa sociale, di quell'ascensore che lo possa in qualche modo riscattare, elevandolo ed assicurando per sè e famiglia un futuro radioso. Ma l'ascesa sociale è sempre terribile e difficile da realizzarsi in maniera onesta, soprattutto quando rimane cucita addosso l'etichetta di migrante, di straniero ("Io mi sono laureato in medicina in una università francese, conosco gli usi francesi e ho ottenuto la cittadinanza francese, eppure vengo trattato da straniero.."). Dario è perennemente con l'acqua alla gola, carente di denaro, è un medico straniero di cui nessuno si fida e per sopravvivere non può fare altro che indebitarsi continuamente per ripagare i creditori precedenti, moltiplicando così all'infinito i propri problemi. La soluzione a questa impasse sta nell'adattarsi ad una società feroce, falsamente perbenista ed ipocrita come quella in cui vive e che porterà Dario a diventare "Il medico delle anime", comprendendo con grande intelligenza e astuzia quanto in realtà conti curare le anime della gente, illudendola con espedienti da psicanalista con pochi scrupoli, piuttosto che i loro corpi.

Romanzo dalle tinte fosche che la Nemirovsky conduce sapientemente, dimostrando che in fin dei conti i mali dell'umanità sono sempre gli stessi nonostante il passare del tempo (uno su tutti ad es. la paura nei confronti di chi è straniero). L'autrice dimostra quanto una società apparentemente tollerante e civilizzata possa in realtà nascondere comportamenti vili e ripugnanti, come possa essere perennemente assillata da invidie reciproche e così maledettamente attaccata al denaro e pronta a qualsiasi espediente pur di accumulare ricchezza, compresa la possibilità di mettere in atto azioni al limite della legalità. Di tutto questo Dario (ma non solo) ne è l'emblema e lo confessa al proprio figlio nelle ultime pagine del libro ("Provaci, a crepare di fame, come me, con una moglie ed un figlio sulle spalle. A sentirti abbandonato....Quando i tuoi vicini ti avranno trattato da sporco straniero, da immigrato, da ciarlatano...solo allora potrai parlarmi di denaro e di successo, e capire cosa significano").

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